Cerca e trova immobili
CONSIGLIO FEDERALE

No al divieto di Hezbollah in Svizzera

Lo pensa il Consiglio federale che ha risposto picche a due mozioni
Imago
Fonte Ats
No al divieto di Hezbollah in Svizzera
Lo pensa il Consiglio federale che ha risposto picche a due mozioni
BERNA - A differenza di Hamas, il movimento sciita libanese Hezbollah non va vietato in Svizzera: non sono date le condizioni. È quanto pensa il Consiglio federale che ha risposto picche a due mozioni inoltrate dalle Commissioni della politica di si...

BERNA - A differenza di Hamas, il movimento sciita libanese Hezbollah non va vietato in Svizzera: non sono date le condizioni. È quanto pensa il Consiglio federale che ha risposto picche a due mozioni inoltrate dalle Commissioni della politica di sicurezza dei due rami del parlamento.

Secondo le mozioni, Hezbollah dovrebbe essere messo sullo stesso piano di Hamas. Dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 alle infrastrutture civili e militari di Israele, Hezbollah - con uccisione di civili e presa d'ostaggi -, Hezbollah si è posizionato come alleato di Hamas.

Nella su risposta, il Governo ricorda di non avere il potere di vietare le organizzazioni. Tale divieto è possibile nel quadro della legge sui servizi di informazione, come è stato fatto per i gruppi Al-Qaeda e Stato Islamico.

In questo scenario, devono essere soddisfatte due condizioni: l'organizzazione deve propagare, sostenere o promuovere direttamente o indirettamente attività terroristiche o estremismo violento e deve essere vietata o sanzionata dalle Nazioni Unite. Tuttavia, le Nazioni Unite non hanno preso alcuna decisione in merito a Hezbollah, sottolinea l'esecutivo, per cui un divieto non è opportuno.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE