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SVIZZERAMeno soldi per i vaccini anti-Covid

01.06.22 - 11:53
Il Consiglio degli Stati propone di ridurre il credito supplementare previsto nell'ambito del preventivo 2022
20min/Simon Glauser
Fonte ATS
Meno soldi per i vaccini anti-Covid
Il Consiglio degli Stati propone di ridurre il credito supplementare previsto nell'ambito del preventivo 2022

BERNA - La Confederazione deve poter acquistare vaccini contro il Covid-19 anche nel 2023, ma il numero di dosi prevista è troppo elevata. Ne è convinto il Consiglio degli Stati, che oggi ha sostenuto a larga maggioranza una proposta di ridurre il credito supplementare nell'ambito dell'esame della prima aggiunta al preventivo 2022, pari a 2,7 miliardi di franchi.

I crediti aggiuntivi più consistenti sono ancora destinati alla lotta al coronavirus. Della somma complessiva, 2,4 miliardi sono infatti contabilizzati come fabbisogno finanziario eccezionale per affrontare la crisi pandemica, ha dichiarato Johanna Gapany (PLR/GR) a nome della commissione.

Acquisto dosi di vaccino - Dopo ampie discussioni, il plenum ha deciso di non seguire in tutti i punti la linea del Consiglio federale e del Nazionale. Particolarmente controverso è stato l'ulteriore credito per prenotare e acquistare altre dosi di vaccino contro il Covid-19 per il 2022 e il 2023. Con 29 voti contro 9 e 3 astenuti, la Camera dei cantoni ha alla fine seguito la maggioranza borghese e ridotto il credito aggiuntivo e quello d'impegno per un importo rispettivamente di 68 milioni e 300 milioni di franchi rispetto ai 314 e 780 milioni di franchi proposti dal Governo e sostenuti dal Nazionale.

A far pendere la bilancia per un'aggiunta al preventivo meno onerosa su questo punto è stato il fatto che il numero di dosi di vaccino anti-Covi acquistate sia stata giudicata troppo elevata. Inizialmente il Governo aveva stimato l'acquisto in 33 milioni di dosi. Secondo la maggioranza, 20 milioni sarebbero sufficienti.

Una minoranza di sinistra, guidata da Eva Herzog (PS/BS), riteneva invece che il numero delle dosi da comprare non fosse troppo elevato e che non voleva assumersi il rischio che in autunno vengano a mancare dosi per garantire la protezione a tutta la popolazione. Per questo la senatrice socialista ha chiesto invano di non ridurre i fondi federali.

A sostegno del credito aggiuntivo si è espresso anche il ministro delle finanze Ueli Maurer: «Il Consiglio federale è giunto alla conclusione che bisogna garantire l'acquisto dei vaccini, per poterli poi mettere a disposizione della popolazione» in caso di bisogno. Il consigliere federale ha comunque dichiarato che «si può tranquillamente vivere con questa divergenza e una nuova discussione in commissione».

2,1 miliardi per l'assicurazione contro la disoccupazione - La Camera dei cantoni ha invece deciso di sostenere il Consiglio federale sul rinnovato contributo della Confederazione all'assicurazione contro la disoccupazione, pari a 2,1 miliardi di franchi. Si tratta in questo caso di finanziare i pagamenti supplementari nell'indennità per lavoro ridotto divenuti necessari a seguito di una decisione del Tribunale federale (TF).

Alcuni senatori borghesi hanno tentato invano di convincere il plenum a rendere molto più restrittiva l'erogazione di questi pagamenti retroattivi, riducendo il credito a 300 milioni di franchi. Ma alla fine - con 25 voti contro 17 - la maggioranza del Consiglio degli Stati ha seguito - come il Nazionale lunedì - la proposta governativa.

Contro l'eventuale riduzione, si è espresso in particolare il Ruedi Noser (PLR/ZH). A suo avviso e secondo altri oratori, sarebbe sbagliato non accordare versamenti retroattivi di indennità per vacanze e giorni festivi relativi a decisioni, considerata anche la fiducia che le aziende hanno concesso alle autorità durante la crisi pandemica.

Altri crediti accolti - Sono invece state accolte senza opposizioni le risorse supplementari per l'Ufficio federale della sanità pubblica, i contributi più elevati destinati alla protezione della salute a alla prevenzione, il credito d'impegno per la compensazione all'estero delle emissioni di gas serra dell'Amministrazione federale nonché la compensazione di parte delle spese necessarie per alloggiare le persone in cerca di protezione provenienti dall'Ucraina nell'ambito della cooperazione bilaterale allo sviluppo (61 milioni).

Per attenuare le conseguenze della pandemia, per il 2022 sono state decise finora uscite per un importo di 7,3 miliardi. Se si include la prima aggiunta proposta dal governo, l'importo totale ammonta a 10 miliardi. Di questi, 9,1 miliardi sono attribuibili al bilancio straordinario. Negli anni 2020-2021, per affrontare la crisi causata dal coronavirus la Confederazione ha sostenuto uscite pari a circa 29 miliardi.

Il dossier ritorna ora al Nazionale per l'esame delle divergenze.

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