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SVIZZERAOspedali a rischio default, tra costi eccessivi e pazienti troppo esigenti

01.04.24 - 23:00
La preoccupazione di tre direttori ospedalieri per il futuro delle strutture.
Ti-Press
Fonte Nzz
Ospedali a rischio default, tra costi eccessivi e pazienti troppo esigenti
La preoccupazione di tre direttori ospedalieri per il futuro delle strutture.

BERNA - I bilanci sono sempre più in rosso e la preoccupazione dei direttori degli ospedali centrali continua a crescere. L’allarme risuona ormai da tempo e ci si interroga sul futuro delle strutture sempre più stritolate tra pazienti in numero eccessivo e spesso troppo esigenti, costi in crescita inarrestabile e personale troppo caro.

In un'intervista alla «Sonntags-Zeitung» tre direttori ospedalieri hanno affrontato il tema.

Situazione - Solo alcune settimane fa l'ospedale Uster nel Canton Zurigo, è stato salvato grazie al voto dei cittadini che hanno approvato un prestito di 40 milioni di franchi. Nel 2023 l'ospedale cantonale di Aarau ha ricevuto 240 milioni di franchi, nel Canton San Gallo sono stati destinati 163 milioni di franchi per gli ospedali e dopo la chiusura di due sedi non redditizie da parte del gruppo Inselspital, il Canton Berna vuole mettere a disposizione 100 milioni di franchi.

Ragioni - Inevitabile domandarsi quali siano le ragioni che sono molteplici. I Cantoni innanzitutto non se la sentono di chiudere le sedi non redditizie per evitare le proteste della popolazione locale anche se, ad esempio, gli eccessivi accessi ai Pronto soccorso sono uno dei temi delicati su cui confrontarsi.

Le opinioni - I direttori dei tre nosocomi di Baden, Bienne e Coira spiegano a domenicale cosa sta accadendo. Hugo Keune, direttore dell'Ospedale cantonale dei Grigioni, afferma: «Quest'anno la maggior parte degli ospedali cantonali e centrali si troveranno in difficoltà finanziarie. Mi vengono in mente Credit Suisse o Swissair. Nessuno pensava che potessero affondare. Ma è accaduto - si legge nell'intervista - Non ci sono coperture adeguate e il fallimento è possibile». 

Il suo collega Kristian Schneider, responsabile del Centro ospedaliero di Bienne, aggiunge: «Tra tre o quattro anni molti ospedali cantonali non avranno più liquidità. Allora i Cantoni non avranno altra scelta che salvarli su larga scala o chiuderli».

Cause - Le tariffe non vengono adeguate all’inflazione dal 2012. Negli ultimi tre anni, tuttavia, i costi dell’elettricità e dei generi alimentari sono aumentati. Il direttore dell'Ospedale cantonale di Baden, Adrian Schmitter, afferma: «L'anno scorso i nostri costi per l'elettricità sono aumentati del 162%. Il cibo è diventato più caro del 30%». Secondo i direttori anche gli stipendi degli infermieri specialisti sono cresciuti eccessivamente e rappresentano un altro argomento da trattare.

Pazienti - E c’è un altro elemento: le richieste dei pazienti. Adrian Schmitter afferma: «Abbiamo avuto pazienti con mal di testa che sono venuti da noi in caso di emergenza e hanno minacciato di denunciarci se non avessero fatto subito una risonanza magnetica». Il collega Keune aggiunge: «Le esigenze sono elevate: con una persona molto anziana gravemente ferita, praticamente tutto ciò che è possibile viene fatto su richiesta del paziente o dei parenti, proprio come con un ventenne».

Un altro problema - Molti trattamenti, infine, non coprono i costi. Ad esempio, la medicina pediatrica ambulatoriale è un’attività in perdita. Tuttavia, «gli ospedali piccoli e privati ​​beneficiano soprattutto di trattamenti notoriamente redditizi per gli ospedali, come ad esempio gli interventi ortopedici. Mentre negli ospedali centrali questo valore è decisamente inferiore e meno redditizio», dicono gli intervistati.

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