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GINEVRAAiutò a morire una donna sana di 86 anni: assolto ex vicepresidente Exit Romandia

21.02.23 - 16:32
Aveva prescritto del pentobarbital alla donna che voleva morire assieme al marito malato
Foto 20Minutes
Fonte ATS
Aiutò a morire una donna sana di 86 anni: assolto ex vicepresidente Exit Romandia
Aveva prescritto del pentobarbital alla donna che voleva morire assieme al marito malato

GINEVRA - L'ex vicepresidente dell'organizzazione di aiuto al suicidio Exit Svizzera romanda, Pierre Beck, è stato assolto dalla giustizia ginevrina in un ennesimo processo a suo carico. Aveva prescritto pentobarbital a una donna sana di 86 anni che voleva morire insieme al marito gravemente malato.

Non è stata violata la Legge federale sugli stupefacenti - La Camera penale d'appello e di revisione di Ginevra, chiamata a esprimersi su ingiunzione del Tribunale federale (TF), considera che il medico, oggi in pensione, non abbia violato la Legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope (LStup).

I giudici sono giunti alla conclusione che «il solo fatto che un medico prescriva il pentobarbital a una persona in buona salute, capace di discernimento e desiderosa di morire, non costituisce un comportamento punibile» ai sensi della LStup.

La sentenza emessa il 6 febbraio - La sentenza, che risale al 6 febbraio, è stata resa pubblica ieri dalla radiotelevisione della Svizzera romanda (RTS). Keystone-ATS ne ha ottenuto una copia. Non è ancora passata in giudicato. A meno che il ministero pubblico non ricorra in appello, il verdetto metterà fine a un procedimento penale annoso.

Nel dicembre 2021, il TF aveva annullato la condanna di Beck per violazione della Legge federale sui medicamenti e i dispositivi medici (LATer), ma ha chiesto al tribunale d'appello ginevrino di riesaminare il caso sulla base della LStup.

I giudici del Cantone lemanico: «Un medico deve rispettare le regole della sua professione» - Pronunciando l'assoluzione, i giudici del Cantone lemanico indicano che il medico deve rispettare le regole della sua professione, nella fattispecie nell'ambito del suicidio assistito. Quest'ultimo è «riservato ai pazienti malati la cui fine della vita è vicina, secondo le vecchie direttive dell'Accademia svizzera delle scienze mediche (SAMW/ASSM) o, attualmente, a coloro la cui malattia o le cui limitazioni funzionali causano sofferenze giudicate insopportabili», ricorda la sentenza. Il mancato rispetto di queste regole può comportare sanzioni disciplinari.

Una lunga procedura e la morte insieme - Beck era stato inizialmente condannato per aver violato la LATer prescrivendo il pentobarbital all'86enne in buona salute, ma decisa a morire contemporaneamente al marito gravemente malato. La donna si era autosomministrata il farmaco letale. I due erano morti insieme il 18 aprile del 2017.

Le istanze del Tribunale di polizia e della Camera penale d'appello - In seguito al ricorso dell'ex vicepresidente di Exit Svizzera romanda, il Tribunale di polizia e poi la Camera penale d'appello e di revisione hanno stabilito che la legislazione e le norme applicabili al suicidio assistito non erano state rispettate, in quanto la defunta non soffriva di alcuna malattia e non era prossima alla fine della sua vita. Le due istanze si erano basate sulla LATer, tenuto conto delle direttive della SAMW/ASSM in materia di assistenza al suicidio.

Il TF ha poi annullato questa condanna. Dopo due votazioni seguite a un'udienza in cui i cinque giudici hanno difeso quattro diverse interpretazioni, a maggioranza - tre voti contro due - la Corte ha rinviato l'oggetto alla Camera penale d'appello affinché esaminasse se le azioni di Beck costituissero una violazione della LStup, dato che il pentobarbital figura sulla lista dei narcotici.

L'enorme sofferenza psicologica della donna - Davanti al tribunale di prima istanza nel 2019, Beck si era difeso dicendo che la donna era molto determinata. Aveva detto chiaramente più volte che si sarebbe uccisa se non le fosse stato permesso di morire insieme al marito. L'ex medico aveva sottolineato l'enorme sofferenza psicologica dell'anziana.

«Se capitasse di nuovo, tornerei ad aiutare qualcuno permettendo una morte dolce» - Interrogato ieri dalla RTS, Beck ha affermato che agirebbe ancora allo stesso modo in un caso simile. «Se mi trovassi di nuovo di fronte a una donna con una sofferenza intensa e un progetto di suicidio molto concreto, nella fattispecie per defenestrazione, l'aiuterei nuovamente per permetterle una morte dolce, senza pericoli».
 

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