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SVIZZERAIl riscaldamento climatico e la crisi energetica al centro dell'assemblea dei Verdi liberali

20.08.22 - 11:44
Il presidente dei Verdi liberali, Jürg Grossen, ha tracciato gli obiettivi del gruppo politico per le elezioni federali.
Imago
Fonte ATS
Il riscaldamento climatico e la crisi energetica al centro dell'assemblea dei Verdi liberali
Il presidente dei Verdi liberali, Jürg Grossen, ha tracciato gli obiettivi del gruppo politico per le elezioni federali.
«La Svizzera non sia un'isola, bisogna cooperare con gli altri Paesi» ha concluso il deputato a Berna.

SOLETTA - Bisogna agire concretamente contro il riscaldamento climatico e la crisi energetica. Lo ha affermato oggi, nel quadro dell'assemblea dei delegati del suo partito in corso di svolgimento a Soletta, il presidente dei Verdi liberali Jürg Grossen.

Quella che in passato era considerata l'estate del secolo ora si ripete a intervalli sempre più brevi, ha dichiarato aprendo la giornata il consigliere nazionale bernese. Proteggere le basi naturali della vita è la grande missione della nostra epoca, ha aggiunto.

La minaccia di una grave crisi dell'approvvigionamento energetico è un altro problema che va a sommarsi: «Il messaggio è chiaro, il tempo delle energie fossili è finito», ha dichiarato Grossen. Negli scorsi anni, gli ambienti conservatori hanno sabotato e frenato la necessaria svolta in questo settore, ha poi accusato il leader dei Verdi liberali.

Come misure concrete, Grossen chiede la conclusione di un accordo sull'elettricità con l'Unione europea, così come una digitalizzazione della rete elettrica per mettere fine agli sprechi. A corto termine, il governo dovrebbe inoltre stabilire un piano preciso sul modo di procedere in caso di emergenza. «Il tempo stringe», ha avvisato il deputato a Berna, sottolineando come la Svizzera non sia un'isola e dunque sia fondamentale la cooperazione con gli altri Paesi.

Grossen ha anche parlato degli obiettivi dei Verdi liberali per le elezioni federali del 2022: una percentuale di voti di oltre il 10%, il ritorno nel Consiglio degli Stati e una poltrona in governo.

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