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Il caso Nurnberg sbarca a Strasburgo

La Piattaforma del Consiglio d'Europa per la sicurezza dei giornalisti ha aperto un dossier sul licenziamento della giornalista RSI
TiPress/Archivio
Il caso Nurnberg sbarca a Strasburgo
La Piattaforma del Consiglio d'Europa per la sicurezza dei giornalisti ha aperto un dossier sul licenziamento della giornalista RSI
LUGANO / STRASBURGO - Valica i confini nazionali e approda a Strasburgo la vicenda, raccontata in primis da Tio, di Paola Nurnberg, giornalista della Rsi licenziata formalmente a causa di un tweet a sfondo politico. ...

LUGANO / STRASBURGO - Valica i confini nazionali e approda a Strasburgo la vicenda, raccontata in primis da Tio, di Paola Nurnberg, giornalista della Rsi licenziata formalmente a causa di un tweet a sfondo politico.

Il dossier - Ha aperto un dossier sulla vicenda, infatti, la Piattaforma per la sicurezza dei giornalisti. L’organizzazione, è bene sottolinearlo, lavora di concerto con il Consiglio d’Europa (il segretario generale, lo ricordiamo, è Alain Berset) e, fra le altre cose, si occupa di segnalare le minacce alla sicurezza dei cronisti e, in generale, alla libertà dei media europei.

«Reintegrare o risarcire» - Sulla vicenda della giornalista RSI licenziata per un post sui social, il 27 dicembre la piattaforma ha messo a punto un "alert" in cui si riassume per brevi capi la vicenda. Si chiede, quindi, di «reintegrare» la giornalista o di «concordare con lei un risarcimento per la violazione del contratto». Non solo: l’organizzazione, come consuetudine, ha notificato tutto quanto alle autorità federali, le quali «sono invitate a rispondere, specificando le azioni preventive, protettive o correttive» intraprese per affrontare il problema.

La Piattaforma del Consiglio d’Europa per rafforzare la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti è stata istituita dal Consiglio d’Europa nel 2015, in cooperazione con ONG internazionali di spicco attive nel campo della libertà di espressione e associazioni di giornalisti, con l’obiettivo di fornire informazioni che potrebbero servire come base per il dialogo con gli Stati membri su possibili misure protettive e correttive.


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