«È ora di tassare equamente i super-ricchi»

L'assemblea dei delegati della GISO - riunita a Zugo - alza il mirino contro i paradisi fiscali: «Causano perdite fiscali per miliardi alla Svizzera e il resto del mondo»
ZUGO - La Gioventù socialista (GISO) torna a criticare i cantoni a bassa fiscalità e lo fa tenendo la sua assemblea dei delegati a Zugo: un luogo che, come nessuno altro, "è simbolo dell'estrema concentrazione della ricchezza in Svizzera", dove i ricchi pagano imposte "incredibilmente basse", afferma l'organizzazione.
"I paradisi fiscali come il canton Zugo, con la loro aggressiva strategia di imposizione ridotta, causano perdite fiscali per miliardi alla Svizzera e al resto del mondo", dichiara la presidente Mirjam Hostetmann, citata in un comunicato. "È ora di tassare equamente i super-ricchi", aggiunge la 25enne.
David Roth, consigliere nazionale lucernese e vicepresidente del PS svizzero, sostiene che i tagli delle imposte degli ultimi anni hanno comportato una grande perdita per la popolazione. "Ai più ricchi della Svizzera centrale viene offerto di tutto, dalle società di comodo agli stratagemmi per evadere le tasse, e il prezzo lo paghiamo tutti", argomenta il 40enne.
A due settimane dal voto sulla sua iniziativa "per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)", che intende introdurre una imposta di successione del 50% per i patrimoni superiori a 50 milioni di franchi, utilizzando i fondi raccolti per la politica climatica, la sezione giovanile del PS ha ribadito la sua posizione: "i più ricchi di questo paese devono finalmente essere tassati in modo equo".
I delegati hanno anche approvato una risoluzione sulla conferenza sul clima COP30. In essa GISO critica quello che considera il fallimento della politica climatica internazionale, che "da trent'anni è caratterizzata dagli interessi delle aziende fossili, dall'ecologismo di facciata e dal predominio del Nord globale". La risoluzione chiede una rottura radicale con questo approccio: le aziende fossili devono essere sistematicamente escluse dai negoziati, i debiti del cosiddetto Sud del mondo devono essere cancellati e non devono più essere autorizzati nuovi progetti petroliferi, carboniferi o legati al gas.
I delegati hanno inoltre lanciato un segnale a favore della giustizia globale, approvando risoluzioni "sul genocidio in Palestina, in Sudan e sulla guerra di aggressione contro l'Ucraina". "La Svizzera deve finalmente agire e confiscare i fondi degli oligarchi, fermare le esportazioni di materiale bellico e impedire qualsiasi speculazione sulle guerre e sui genocidi", sostiene GISO.
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