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SVIZZERA / ITALIA

Caso Mongelli, chiesta la ricusa del procuratore vallesano

La famiglia vuole aprire un'inchiesta in Italia. La versione ufficiale non convince: "Si è voluto evitare uno scandalo e proteggere la regione e le sue attività turistiche"
Foto Keystone Jean-Christophe Bott
Caso Mongelli, chiesta la ricusa del procuratore vallesano
La famiglia vuole aprire un'inchiesta in Italia. La versione ufficiale non convince: "Si è voluto evitare uno scandalo e proteggere la regione e le sue attività turistiche"
BERNA - La famiglia del piccolo Luca, ritrovato gravemente ferito a Veysonnaz (VS) nel 2002 e da allora cieco e tetraplegico, ha chiesto la ricusazione del procuratore vallesano Nicolas Dupuis. Lo scopo è l'apertura di un'inchi...

BERNA - La famiglia del piccolo Luca, ritrovato gravemente ferito a Veysonnaz (VS) nel 2002 e da allora cieco e tetraplegico, ha chiesto la ricusazione del procuratore vallesano Nicolas Dupuis. Lo scopo è l'apertura di un'inchiesta in Italia.

"Il nostro scopo è ricominciare il dossier da zero e ottenere l'apertura di un'inchiesta ufficiale in Italia dato che questa vicenda riguarda una persona con cittadinanza italiana", ha affermato l'avvocato della famiglia Nino Marazzita alla stampa romanda. Il Ministero della giustizia italiano può infatti affidare al Tribunale di Roma il caso quando un cittadino italiano è vittima di un reato all'estero.

Marazzita non crede che Luca sia stato aggredito dal cane della famiglia, così come afferma l'inchiesta vallesana. "Si è voluto evitare uno scandalo e proteggere la regione e le sue attività turistiche", ha aggiunto.

La nuova inchiesta dovrà considerare tutti gli elementi scartati dalla prima inchiesta, in particolare un disegno realizzato dal fratellino, unico testimone di quanto accaduto. A questo proposito, in ottobre il Tribunale federale (TF) aveva accolto un ricorso della famiglia e deciso che dovrà essere designato un altro esperto per esaminare il disegno.

Nell'aprile 2005 il fratellino aveva disegnato Luca, 7 anni, mentre veniva aggredito da tre ragazzi più grandi, una versione dei fatti che contraddice quella delle autorità vallesane secondo le quali l'aggressione è stata opera del cane di famiglia. Il ricorso dei genitori riguarda la scelta del perito chiamato a esaminare il disegno: la magistratura vallesana ha infatti designato uno psicologo canadese che non parla italiano, unica lingua che il fratello minore di Luca conosce.

Luca era stato ritrovato nella neve mezzo svestito, ferito e in ipotermia. Un profiler assunto dalla famiglia ed un detective privato sono convinti che all'origine dell'aggressione non vi sia il cane, ma altre persone. Luca, oggi adolescente, abita con la sua famiglia in Italia.

Ats

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