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SVIZZERA

Annata nera per l’agricoltura svizzera: pochi raccolti ma più ottimismo tra i contadini

Pubblicato il rapporto agricolo: annata difficile, crollo dei raccolti e aziende sempre più grandi.
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Annata nera per l’agricoltura svizzera: pochi raccolti ma più ottimismo tra i contadini
Pubblicato il rapporto agricolo: annata difficile, crollo dei raccolti e aziende sempre più grandi.

BERNA - Le condizioni sfavorevoli hanno segnato l'anno agricolo 2024, soprattutto nella produzione di ortaggi e nella viticoltura. La popolazione contadina giudica tuttavia la qualità di vita in modo più positivo rispetto a quattro anni fa. È quanto emerge dall'ultimo Rapporto agricolo, pubblicato oggi dall'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG).

A differenza di quanto avvenuto quest'anno, l'estate piovosa del 2024 e i danni causati dal gelo e dalla peronospora hanno provocato scarsi raccolti nella produzione di verdure e nella viticoltura. Per il vino si tratta della seconda annata peggiore degli ultimi vent'anni, ha dichiarato il direttore dell'UFAG, Christian Hofer, in una conferenza stampa a Berna.

Oltre al maltempo, anche il forte calo del consumo di vino, in particolare di quello svizzero, gioca un ruolo. I vini elvetici hanno una quota di mercato del 35,5%, un livello che rappresenta una sfida per il settore.

Il Rapporto agricolo affronta anche i cambiamenti strutturali nell'agricoltura svizzera, la cui tendenza alla crescente concentrazione delle aziende prosegue. Il numero totale delle imprese del settore è così diminuito dell'1,3%, attestandosi a quota 47'075. Allo stesso tempo, il numero delle grandi aziende con oltre 50 ettari è aumentato di circa il 3%.

La concentrazione continua anche tra i produttori di latte, il cui numero è diminuito del 2,5%, scendendo a circa 16'650. Negli ultimi 25 anni si sono praticamente dimezzati.

Nel 2024 sono state prodotte complessivamente quasi 3,7 milioni di tonnellate di latte, un volume simile agli anni precedenti, nonostante la diminuzione del numero di vacche da latte. Questo settore, essenziale per l'agricoltura svizzera, rappresenta circa un quarto della produzione in termini di valore.

Lo scorso anno i produttori hanno ricevuto un compenso più basso per il loro latte rispetto al 2023. Solo quello "bio" ha beneficiato di un prezzo alla produzione più elevato. Nei negozi i consumatori hanno tuttavia dovuto pagare di più per diversi prodotti lattieri.

Più in generale, il 2024 è stato un anno particolarmente teso per il mondo agricolo, mobilitatosi in tutta Europa e anche in Svizzera. La questione del reddito delle famiglie contadine, considerato troppo basso rispetto alle ore di lavoro, torna regolarmente al centro del dibattito.

Nonostante ciò, i contadini svizzeri giudicano la loro qualità di vita in modo maggiormente positivo rispetto a quattro anni fa. La principale ragione di questa evoluzione è il netto miglioramento della considerazione della professione e del numero di ore di lavoro.

Secondo l'indagine, la popolazione contadina della Svizzera tedesca attribuisce un giudizio molto più positivo alla propria qualità di vita rispetto a quella romanda e ticinese. Le famiglie contadine restano però critiche riguardo al numero di prescrizioni e all'evoluzione costante della politica agricola.

Su questo punto, l'UFAG ritiene di essere sulla strada giusta: Hofer ha citato le previste semplificazioni amministrative, accolte positivamente dal settore. In futuro, la frequenza dei controlli dovrà stabilizzarsi a un massimo di uno all'anno per azienda. Il consigliere federale Guy Parmelin ha firmato ad agosto un piano d'azione in tal senso.

Infine, il Rapporto segnala che nel 2024 la Confederazione ha speso 3,67 miliardi di franchi per l'agricoltura, pari al 4,4% delle sue uscite totali, un livello analogo a quello dell'anno precedente. I pagamenti diretti, pari a 2,8 miliardi di franchi, ne rappresentano circa l'80%.

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