«Serve una nuova legge in ambito sanitario»

La presa di posizione dell'Accademia svizzera delle scienze mediche: «È necessaria una maggiore elasticità».
BERNA - Carenza di personale, digitalizzazione insufficiente, scarso coordinamento delle cure, prevenzione inadeguata: i mali del sistema sanitario elvetico sono noti. L'Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM) lancia l'idea di una nuova legge federale in questo ambito.
In una nota odierna, si dice convinta che gli attuali meccanismi di buon governo e le basi giuridiche non siano più adeguati a rispondere alle enormi sfide che dobbiamo affrontare oggi. Punta il dito contro gli interessi di taluni, che finiscono per affossare le riforme, contro le competenze che si accavallano tra Confederazione e Cantoni e una legge sull'assicurazione malattia giunta ormai al limite.
In un incontro tenutosi a Zurigo il 9 gennaio, una quarantina di rappresentanti dei vari settori coinvolti (politica, economia, istruzione e operatori sanitari) hanno pertanto discusso i vantaggi e gli svantaggi di una nuova legge. Tutti i partecipanti hanno concordato sulla necessità di una vera e propria riforma a lungo termine, precisa l'ASSM nel suo comunicato.
Fra gli obiettivi della nuova legge vi è la chiarificazione delle competenze tra Confederazione e Cantoni, in modo da facilitare la coordinazione. Oltre a ciò si punta a una maggiore elasticità nell'attuazione di misure come la pianificazione ospedaliera.
Da più parti è stato comunque sollevato il rischio che una riforma su larga scala potrebbe comportare: tempi lunghi di realizzazione e ampio uso di risorse, quando ci sono sfide più urgenti da affrontare, come il trasferimento delle cure stazionarie all'ambulatoriale e digitalizzazione. Un approccio troppo ampio potrebbe inoltre ridurre il consenso politico e sociale.




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