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SVIZZERA

Maggioranze risicate per riforma LPP e biodiversità

La protezione dell'ambiente convince, ma tutto è ancora aperto
Depositphotos (xicoputini)
Fonte Ats
Maggioranze risicate per riforma LPP e biodiversità
La protezione dell'ambiente convince, ma tutto è ancora aperto
BERNA - Sia l'iniziativa per la biodiversità che la Riforma LPP avrebbero ottenuto una risicata maggioranza se si fosse votato a inizio agosto, stando al sondaggio realizzato dall'istituto gfs.bern per conto della SSR.Il 51% delle persone interrogat...

BERNA - Sia l'iniziativa per la biodiversità che la Riforma LPP avrebbero ottenuto una risicata maggioranza se si fosse votato a inizio agosto, stando al sondaggio realizzato dall'istituto gfs.bern per conto della SSR.

Il 51% delle persone interrogate avrebbe votato sì o tendenzialmente sì all'iniziativa popolare "Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)". I contrari sarebbero stati il 43%. La Riforma della LPP avrebbe invece ottenuto una maggioranza relativa con il 49% dei consensi, mentre il 39% si sarebbe espresso contro.

Donne e cittadini a favore della biodiversità - Anche se la campagna sull'Iniziativa per la biodiversità è solo agli inizi, il 61% degli intervistati è già in chiaro su come votare e gli indecisi sono solo il 6%, affermano gli autori del sondaggio concludendo che la fase di formazione dell'opinione è già "moderatamente avanzata".

Per quanto riguarda l'appartenenza politica, una chiara maggioranza di simpatizzanti del PS e dei Verdi sostiene l'iniziativa e anche il 67% dei Verdi liberi è favorevole o tendenzialmente favorevole. La maggioranza dei sostenitori del Centro invece respinge il testo, ma l'opposizione più netta si registra fra i simpatizzanti del PLR e dell'UDC. Con il 51% di sì, le persone non affiliate a un partito sono tendenzialmente a favore.

Emergono chiare differenze anche in base al sesso e al tipo di area residenziale. La maggioranza degli uomini e delle persone che vivono in campagna è contraria all'iniziativa, mentre le donne e le persone che vivono negli agglomerati urbani sono propensi a votare sì.

Se si considera la ripartizione linguistica, l'iniziativa gode attualmente del maggior sostegno nella Svizzera francese: il 57% è favorevole e piuttosto favorevole. Nella Svizzera italiana l'iniziativa è sostenuta dal 51%, mentre nella Svizzera tedesca solo il 49% è favorevole.

Sì per Proteggere la natura e il paesaggio - L'argomento che ha maggiormente convinto le persone intenzionate a votare sì è la protezione dell'ambiente in generale. Circa tre quarti considerano gravi le conseguenze della distruzione dell'ambiente, il 65% ritiene che la natura sia minacciata dallo sfruttamento intensivo del territorio e dall'espansione urbana e il 54% è convinto che la scomparsa delle specie genererà costi miliardari se non si interviene.

Gli argomenti a favore del No sono più controversi. Il 54% ritiene che l'agricoltura subirà pressioni mentre il 50% teme la riduzione dello spazio abitativo se si inaspriscono le norme applicabili alle nuove costruzioni.

Lpp: ancora molti indecisi - Per quanto la Riforma LPP solo il 44% degli intervistati ha espresso intenzioni di voto certe, mentre il 12% - una percentuale relativamente alta - era ancora del tutto indeciso. «Con le principali campagne elettorali in corso si prevedono cambiamenti, in particolare tra gli indecisi o tra coloro che hanno solo tendenzialmente preso una decisione», affermano gli autori del sondaggio. A livello di regioni linguistiche, la Svizzera italiana è quella dove il sostegno alla Riforma è più ampio (54% sì o tendenzialmente sì), segue di poco la Svizzera tedesca (52%) mentre in Romandia la proposta convince meno (43%).

L'orientamento politico è il principale fattore nelle scelte di voto per questo oggetto. All'inizio della campagna, gli elettori vicini ai Verdi liberali, al Centro e al PLR erano chiaramente a favore del progetto. I simpatizzanti del PS erano in maggioranza contrari al progetto, anche se con percentuali sorprendentemente basse (32% assolutamente contro e 19% piuttosto contro). Tra i Verdi, il 42% era favorevole e il 38% contrario. Le persone non affiliate a un partito propendono per il Sì, così come coloro che sono vicini all'UDC.

Il sostegno alla riforma LPP aumenta con il livello di istruzione e il reddito familiare, ma rappresenta una maggioranza (relativa) in tutte le categorie di reddito e di istruzione. Le donne sono meno propense a votare sì rispetto agli uomini, anche se sostengono il progetto con una maggioranza relativa. Considerando l'età, i pensionati risultano i più favorevoli alla riforma, mentre quasi una persona su cinque sotto i 40 anni non ha ancora deciso come votare.

Esito molto incerto - Gli argomenti del Comitato a favore della riforma sono condivisi da dalla maggioranza delle persone intenzionate a votare sì. Secondo gli autori del sondaggio però l'argomentazione più efficace viene dal campo avverso: il 51% si schiera con gli oppositori della riforma e la descrive come una truffa, perché i lavoratori pagherebbero contributi più alti per ricevere poi una pensione più bassa. La contro-argomentazione più condivisa è che, data l'inflazione e gli alti tassi di interesse, una riduzione delle pensioni sarebbe ingestibile per molte persone (65% tendenzialmente/fortemente d'accordo). Per contro il 53% non è d'accordo con l'affermazione che le PMI non sarebbero in grado di assumersi l'aumento dei contributi del II pilastro.

L'esito della votazione è molto incerto perché le maggioranze sono labili, le parole d'ordine dei partiti sono rispettate solo al centro dello spettro politico e il progetto è complesso, metto in guardia gli autori. Su questo oggetto in votazione - contrariamente all'Iniziativa sulla biodiversità - il sondaggio SSR differisce totalmente da quello Tamedia reso noto ieri, che pronostica un 33% di consensi, contro 59% di voti contrari e 8% di indecisi.

Il primo sondaggio SSR sulle votazioni del 22 settembre è stato condotto dall'istituto di ricerca gfs.bern tra il 29 luglio e il 12 agosto su 12'332 aventi diritto di voto. Il margine di errore statistico è del +/- 2,8%.

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