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SVIZZERA«Ora passiamo dal rosso all'arancione»

28.05.21 - 15:31
La curva pandemica si è stabilizzata al ribasso in Svizzera. Gli esperti dell'UFSP fanno il punto della situazione
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Patrick Mathys, capo della sezione di crisi dell'UFSP
Patrick Mathys, capo della sezione di crisi dell'UFSP
«Ora passiamo dal rosso all'arancione»
La curva pandemica si è stabilizzata al ribasso in Svizzera. Gli esperti dell'UFSP fanno il punto della situazione
La campagna di sensibilizzazione federale cambia colore. E i tecnici guardano con ottimismo alle prossime settimane. «Ma occorre ancora avere prudenza»

BERNA - La pandemia in Svizzera rallenta, la campagna vaccinale prosegue a spron battuto. In una conferenza stampa indetta oggi pomeriggio a Palazzo federale, i vertici dell'Ufficio federale di sanità pubblica hanno fatto il punto sulla situazione nella Confederazione. 

Presenti alla conferenza stampa Patrick Mathys, capo della sezione di crisi dell'Ufsp, Martin Tschirren, direttore dell'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB), Rudolf Hauri, medico cantonale di Zugo e presidente della Conferenza dei medici cantonali, Laurent Kaiser, capo-reparto del Servizio malattie infettive dell'Ospedale universitario di Ginevra. 

Il punto di partenza, ha sottolineato Mathys, sono i numeri positivi sul fronte epidemiologico. «Il trend positivo che abbiamo registrato nelle scorse settimane si è stabilizzato» ha sottolineato il dirigente. «Il numero delle morti è in continua diminuzione». In Svizzera - è stato ricordato - sono state somministrate oltre 4,5 milioni di dosi e 1,6 milioni di persone sono completamente vaccinate.

Anche il monitoraggio dei virus nelle acque reflue funziona molto bene, ha osservato Mathys. In tutte le regioni in cui avviene il monitoraggio le curve sono congruenti. Una conferma del fatto che l'ondata pandemica si sta ritirando. Attualmente in Svizzera meno del 4% delle infezioni registrate sono riconducibili alle varianti indiane, sudafricane o brasiliane, ha sottolineato il dottor Kaiser. La stragrande maggioranza delle mutazioni sono riconducibili invece alla variante inglese. 

printscreen Ufsp

La campagna di sensibilizzazione federale passa dal colore rosso a quello arancione - dei manifesti sono stati mostrati nel corso della conferenza - che «non vuole ancora dire che siamo alla fine» ha sottolineato Mathys. «Il colore verde arriverà, speriamo tutti, tra non molto. Ma dobbiamo continuare ad attenerci alle regole del distanziamento». 

printscreen UfspLa nuova campagna di sensibilizzazione

«Giugno è dietro l'angolo e la stagione dei viaggi sta lentamente iniziando». Viaggiare non è più sconsigliato, ha sottolineato Mathys. Tuttavia, è ancora necessaria cautela. Prima di mettersi in viaggio - ha proseguito l'esperto - è bene avere chiaro quale sia la situazione epidemiologica nel paese di destinazione. «Chiunque sia malato o presenti sintomi compatibili con il Covid, dovrebbe astenersi dal viaggiare» ha ammonito il dirigente dell'Ufsp.

Rudolf Hauri, presidente della Conferenza dei medici cantonali, si è detto «positivo» sull'evolversi della situazione: tuttavia ha rinnovato la raccomandazione a mantenere la prudenza e il distanziamento. «Resta di fondamentale importanza continuare a indossare la mascherina, osservare le misure di protezione, e naturalmente vaccinarsi».

Per quanto riguarda i rapporti con i paesi Ue, Mathys ha assicurato ai giornalisti che al momento «non ci sono indizi del fatto che l'Ue intenda mettere la Svizzera in una posizione di svantaggio» nel rilascio del certificato Covid. L'inserimento della Gran Bretagna nella lista dei paesi a rischio, ha precisato Mathys, è dovuto invece alla prevalenza della variante indiana in alcune regioni. «Osserveremo da vicino il diffondersi delle nuove varianti all'estero anche nelle prossime settimane, prendendo misure di conseguenza» ha spiegato Mathys. 

A partire dalla sesta settimana - ha aggiunto il dirigente dell'Ufsp - anche le donne incinte senza particolari problemi di salute possono ora farsi vaccinare contro il coronavirus dopo aver consultato il medico. Finora, ha rammentato Mathys, tale raccomandazione si applicava solo alle donne in stato interessante affette da patologie croniche oppure con contatti a rischio.

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