HCL/HCAPLugano e Ambrì: altri esami, altre occasioni

ZUGO - Avanti tutta, ma un passo alla volta. Se i tifosi già fremono in attesa del primo derby stagionale, per Ambrì e Lugano il focus è tutto sulle sfide di questa sera, contro rivali in salute e di comprovato spessore.

Sta bene lo Zugo, che ha infilato tre vittorie filate cancellando in un batter d'occhio i due stop del primo weekend. Sono i Tori di coach Tangnes gli avversari dei bianconeri, che nel fine settimana sono invece rimasti a bocca asciutta. Caduti venerdì a Losanna, gli uomini di Gianinazzi sono poi stati sconfitti senza appello dallo Zurigo, che alla Cornèr Arena - forte delle sue eccellenti individualità e di un hockey dinamico - ha fatto a fette la retroguardia bianconera ed esercitato grande pressione su Koskinen.

«Contro lo Zurigo non siamo entrati sul ghiaccio con la mentalità giusta, nel senso che abbiamo pensato troppo a difenderci e a quanto fossero forti, invece di giocare il nostro hockey - ha spiegato Luca Gianinazzi alla vigilia del match di Zugo - Non possiamo cercare di sopravvivere all’interno delle partite, non è nella nostra identità. Non è quello che vogliamo fare e costruire come gruppo. Abbiamo una buona squadra e dobbiamo giocare secondo il nostro potenziale. Tutti noi ovviamente vogliamo vincere a Zugo, ma non mi preoccupo solo del risultato. Il focus va sulla preparazione e la prestazione. Dobbiamo vivere il presente e focalizzarci su un cambio alla volta». 

Troppo “rispetto” per lo Zurigo. Mentalità da cambiare? «Lavoriamo ogni giorno anche sul mentale. È una parte importante del nostro lavoro. In pre-season eravamo più liberi perché il risultato interessa relativamente. Ora però è diverso. Interessa praticamente solo il risultato, un po’ meno come arriva. Noi però dobbiamo preoccuparci del gioco perché le vittorie sono una logica conseguenza. Con la prestazione si influenza il risultato e lo porti a tuo favore. Poi, se tutti danno il massimo e si perde... è anche parte dello sport».

Con i Lions si sono visti parecchi errori in uscita di terzo. «Il gioco offensivo inizia sempre dall’uscita di zona. Losanna e Zurigo ci hanno messo tanta pressione. Contro il Losanna i primi due tempi abbiamo lavorato molto bene. Di conseguenza abbiamo creato tante occasioni, purtroppo non sfruttate. Con lo Zurigo abbiamo lavorato meno bene per darci delle opzioni. È mancata l’esecuzione del passaggio».

Detto del Lugano, voglioso di rialzare il capo dopo un weekend da zero punti, questa sera tocca anche all'Ambrì, e pure i biancoblù “trovano” un avversario lanciato. In Ticino arriva infatti la capolista Losanna, reduce da una serie di 4 vittorie nelle quali ha segnato 20 reti subendone solo 7. 

La truppa di Cereda è invece tornata al successo sabato a Langnau (3-2 OT nel segno di Virtanen), dove - oltre alla consueta attitudine - ha confermato l'ottimo rendimento negli special teams. I leventinesi viaggiano al momento col miglior boxplay e pure il miglior powerplay della Lega. Fattori che, anche stasera, potrebbero rivelarsi decisivi alla Gottardo Arena.