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MILANO - "Ama il sesso, e allora? non mi sembra un delitto, a volte i corpi esprimono più delle parole". Risponde così Carmen Llera Moravia sul caso di Dominique Strauss-Kahn agli arresti domicliari con l'accusa di aver abusato sessualmente di una cameriera. La vedova dello scrittore italiano Alberto Moravia, ha scritto una lettera al Corriere della Sera, dicendo la sua su un uomo che conosce molto bene e che ha frequentato a lungo tanto che avrebbe avuto con l'ex direttore del Fondo monetario internazionale una relazione a Parigi tra il 2003 e il 2005.
In un libro in versi del 2005 pubblicato da Bompiani, Carmen Llera Moravia ha raccontato l'amore estremo e sadico tra Nina e Gaston, personaggio che dà il nome all'opera e che è stato identificato con Dominique Strauss-Kahn. Secondo la scrittrice è un errore usare il suo libro "pura finzione letteraria, per illustrare un fatto reale, Gaston non ha nulla a che vedere con Dominique Strauss-Kahn che conosco e frequento da anni.
"Non sono mai stata una sua vittima come qualcuno ha scritto -si legge nella lettera - non è un uomo crudele primitivo o sadico, la violenza non fa parte della sua cultura, ama il sesso, so what? non mi sembra un delitto, a volte i corpi esprimono più delle parole... ma non desidero fare della letteratura in un momento così tragico, anche perché la letteratura non salva nessuno, non salverà lui e neanche me. Non so cosa sia successo nella suite del Sofitel, probabilmente c'è stato un rapporto consenziente, ma escluderei la violenza sessuale, non vorrei che Dominique Strauss-Kahn diventasse «le bouc émissaire» di un certo puritanesimo americano, antieuropeo e antifrancese. Non vorrei che dovesse pagare anche per la mancata estradizione di Polanski o per sporchi giochi di potere politico ed economico. Desidero solo che possa dimostrare subito la sua innocenza e tornare l'uomo libero e sorridente che ho visto giorni fa. C'est tout, cordialmente."
