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MONDO Vendeva "kit per il suicidio" anche in Svizzera

06.09.23 - 22:31
La FedPol ha confermato casi nei cantoni di Argovia, San Gallo e Zurigo.
Depositphotos (HayDmitriy)
Fonte 20Minuten
Vendeva "kit per il suicidio" anche in Svizzera
La FedPol ha confermato casi nei cantoni di Argovia, San Gallo e Zurigo.

Il 57enne Kenneth Law lavorava come chef presso un hotel di lusso in Ontario, Canada. E nel mentre gestiva un sito internet che vendeva "kit per il suicidio". Il motivo? Un guadagno economico a fronte di un forte indebitamento.

Law avrebbe inviato oltre 1200 kit a indirizzi in 40 Paesi. Finora gli sono stati imputati 110 decessi in tutto il mondo, ma è probabile che ce ne siano altri. Solo nel Regno Unito sarebbero 88 le persone che si sono tolte la vita con l'ausilio del suo kit. Erano tutti di età compresa tra i 16 e i 36 anni.

Ha spedito anche in Svizzera - «La Fedpol ha svolto il suo ruolo di coordinamento nella cooperazione con le autorità canadesi, quando queste si sono informate sugli indirizzi di consegna in Svizzera», ha dichiarato a 20Minuten un portavoce della polizia federale.

Stando alle autorità elvetiche ci sono stati dei casi nei cantoni di Argovia, San Gallo e Zurigo. I risultati dell'indagine sono stati trasmessi alle autorità canadesi. Non sono stati resi noti ulteriori dettagli.

L'accusa - Kenneth Law è stato arrestato in Ontario a maggio, nell'arco di un'indagine su due decessi legati al consumo della sostanza chimica da lui distribuita. Questa viene utilizzata nella lavorazione degli alimenti e può provocare la morte per asfissia, se assunta pura.

In Canada l'assistenza o la consulenza al suicidio è punibile penalmente. Nel Paese nordamericano Law rischia fino a 14 anni di carcere. Si è dichiarato non colpevole. Al momento non è chiaro se abbia agito solo.

Lo zampino dei forum "pro-suicidio" - Sul proprio sito internet il 57enne dichiara di non assumersi alcuna responsabilità per i prodotti distribuiti. Gli investigatori dovranno ora dimostrare che ha attivamente consigliato alla propria clientela di suicidarsi. I contenuti del sito sono stati ripetutamente citati all'interno di innumerevoli forum "pro-suicidio". 

Tom Parfett - cittadino britannico - ha perso suo figlio Tom (22 anni) nel 2021 e ha fatto partire le indagini su Law. «Le indagini in corso - pur apprezzabili - non hanno risolto il problema: quei forum su Internet incoraggiano persone vulnerabili come mio figlio a togliersi la vita e vendono i mezzi con cui poterlo effettivamente fare», dice Perfett. 

Casi analoghi - A luglio di quest'anno un trentenne di Eindhoven (Paesi Bassi) è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere per aver venduto una sostanza letale a oltre 1600 persone. Dieci di queste si sono suicidate tra il 2018 e il 2021 con le sostanze letali da lui fornite. Nei Paesi Bassi - come in Svizzera - l'assistenza al suicidio è permesso solo sotto stretto controllo medico.

Telefono Amico - In caso tu abbia bisogno di chiedere aiuto per te stesso/a o per una persona a te vicina, puoi chiamare il numero di sostegno 143. Il servizio è attivo 24 ore su 24 in Ticino e Grigioni italiano.

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