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Si prospetta un dibattito acceso, anche senza Zali

È il giorno della seduta straordinaria convocata dall'Mps per discutere sullo scambio di dossier tra i due Consiglieri di Stato leghisti. Formalmente il Gran Consiglio non può ribaltare la decisione del Governo, ma la discussione si preannuncia infuocata.
TiPress
Si prospetta un dibattito acceso, anche senza Zali
È il giorno della seduta straordinaria convocata dall'Mps per discutere sullo scambio di dossier tra i due Consiglieri di Stato leghisti. Formalmente il Gran Consiglio non può ribaltare la decisione del Governo, ma la discussione si preannuncia infuocata.

LUGANO - Il Gran Consiglio si prepara a un lunedì tutt’altro che ordinario. Il 25 agosto, dalle 14:00, i deputati ticinesi si ritroveranno al Palazzo dei Congressi di Lugano – sede provvisoria durante i lavori a Palazzo delle Orsoline – per una seduta straordinaria chiesta da 37 parlamentari. Al centro del dibattito: lo scambio di dossier tra i due Consiglieri di Stato leghisti, Norman Gobbi e Claudio Zali.

Si prevede un confronto acceso, anche se con un grande assente: Zali. L’interessato, protagonista insieme a Gobbi della temporanea riallocazione delle competenze decisa lo scorso 9 luglio dal Consiglio di Stato, ha già fatto sapere che non prenderà posto in aula.

Nessun obbligo, ha già ricordato Gobbi: «Ognuno deciderà in base alla propria sensibilità». Il direttore del Dipartimento del Territorio ha già fatto sapere che non presenzierà al dibattito che lo riguarda in prima persona annunciando con un'email all'Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio la sua assenza a Lugano, senza specificarne i motivi.

Gli altri membri dell’Esecutivo – Gobbi, Carobbio, Vitta e De Rosa – invece ci saranno. Sul tavolo, le decisioni prese a Bedretto: no all'arrocco, sì all'arrocchino. A Zali passano magistratura e polizia, mentre Gobbi prenderà le redini della Divisione delle costruzioni.

Una scelta che non ha convinto l’Mps: dai deputati Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi è partita infatti la raccolta firme per portare la questione davanti al parlamento. Formalmente il Gran Consiglio non può ribaltare la decisione del governo, ma il dibattito politico si annuncia infuocato.

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