Si indaga su «contratti di consulenza» ottenuti, attraverso Gioacchino Caianiello da una società dell'eurodeputata. Che nega qualsiasi coinvolgimento
VARESE - I pubblici ministeri di Milano stanno indagando su «contratti di consulenza» ottenuti, attraverso Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di Forza Italia a Varese e ritenuto il "burattinaio" di un presunto sistema corruttivo emerso con gli arresti di martedì, da «una società riconducibile a Lara Comi», eurodeputata e coordinatrice provinciale di Forza Italia di Varese.
Lo si legge nella richiesta di custodia cautelare dei pubblici ministeri della Divisione distrettuale antimafia (Dda) milanese.
«La mia società non ha niente a che vedere con l'inchiesta» - «Nel bel mezzo della mia campagna elettorale per le prossime elezioni europee leggo con stupore che un dispaccio di agenzia pubblica col condizionale la notizia del presunto coinvolgimento nella nota inchiesta in corso di una 'società riconducibile a Lara Comi' e di una 'società di Lara Comi' asserita destinataria di consulenze oggetto di indagine», replica intanto l'europarlamentare.
«Devo infatti precisare - aggiunge - che l'unica mia società di comunicazione è la Premium Consulting regolarmente denunciata all'interno della Dichiarazione di interessi finanziari dei deputati lettera D), a norma del Regolamento del Parlamento europeo e consultabile pubblicamente sulla pagina web del Parlamento europeo all'interno della voce 'dichiarazioni' presente sulla mia scheda di deputato. Tale società - conclude - non ha nulla a che spartire con le consulenze sotto inchiesta e non ve ne è nessun'altra a me riconducibile».