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LUGANO / SVIZZERAPerché ci sono così tante palme a Lugano?

23.02.23 - 06:30
Tra qualche settimana prenderà avvio un nuovo studio sul verde nelle città svizzere, coordinato dal ricercatore ticinese Marco Moretti
Marco Moretti - Deposit
Perché ci sono così tante palme a Lugano?
Tra qualche settimana prenderà avvio un nuovo studio sul verde nelle città svizzere, coordinato dal ricercatore ticinese Marco Moretti

LUGANO - Lugano, Zurigo, Ginevra. Tre città, tre culture, tre climi diversi. Con centinaia o migliaia di attori che compongono ogni giorno un mosaico verde, con, per esempio, pini, palme e olivi che crescono l'uno di fianco all'altro. Ma perché si fanno queste scelte o quali effetti hanno sulla vita delle persone e sulla biodiversità?

Tra alcune settimane prenderà avvio in Svizzera un nuovo studio, denominato Pappus, dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl) e che sarà coordinato dal ricercatore ed ecologo ticinese Marco Moretti. Il progetto, ci spiega il ricercatore, «vuole analizzare i principali tipi di habitat che ci sono in città e che compongono la maggior parte del verde urbano disponibile».

Senza però concentrarsi unicamente sui parchi pubblici, ma prendendo in considerazione in totale una sessantina di zone verdi per città, che includono anche giardini familiari, privati, zone condominiali e/o lasciate a loro stesse. Queste verranno analizzate da vari istituti e con competenze diverse. «Abbiamo un sociologo, un ecologo, un climatologo e un modellista».

Su cosa andrete a concentrarvi in particolare?
L'aspetto principale dello studio sono le caratteristiche delle piante. Quindi le foglie, i fiori, la loro dimensione, la resistenza alla siccità, la distanza che i semi sono in grado volare per arrivare in città, l'evaporazione delle foglie, le quantità di polline e molti altri.

E quali sono le domande che andrete a porvi?
Quello che ci interessa capire per esempio è perché quando si va a comprare una pianta, se ne prende una piuttosto che un'altra. Perché in città ci sono certe specie di piante e non altre. Perché magari l'uomo fa di tutto pur di piantare un olivo di fianco a un pino, o nel caso di Lugano le palme, e che effetto ha questa scelta sul microclima, sulla biodiversità e sulla popolazione. E come dovranno essere i parchi del futuro.

Ragionerete anche a livello socioeconomico?
È un fattore che integreremo indirettamente. Quando sceglieremo le aree di studio, selezioneremo parchi e giardini che si trovano in zone molto densamente urbanizzate e in altre che lo sono meno. Dove è più densificato ci aspettiamo una situazione socioeconomica più sfavorevole.

Le città svizzere sono molto verdi?
Se dovessimo confrontare le città svizzere a molte città europee, le prime risulterebbero molto verdi.

Nel caso in cui il risultato della ricerca consistesse nella necessità di aumentare gli spazi verdi nei centri urbani, crede che le città sarebbero interessate a fare investimenti simili?
Non credo. Perché ora come ora la parola chiave è densificare il tessuto urbano. Non credo ci sia l'intenzione e neppure lo spazio di creare più aree verdi. Negli ultimi decenni il tessuto peri-urbano si è espanso molto e in modo disordinato. In molti comuni attorno a Lugano domina il modello delle casette monofamiliari con il giardino. Oltre a occupare molto spazio a detrimento dell’agricoltura e della biodiversità, questo modello risulta povero dal profilo sociale ed ecologico. E questo oggi non è più sostenibile.

Ma esiste un modo per rinverdirle comunque?
Se la città vuole rinverdire, lo dovrà fare aumentando la qualità degli spazi verdi esistenti e la loro interconnessione, al fine di offrire un verde multifunzionale per la natura e per l’uomo. Quindi evitare parchi il cui tappeto erboso è gestito all’Inglese e dove ancora oggi è proibito calpestare l’erba. E prediligere una diversificazione delle aree in maniera che ci siano zone con più o meno fiori, per esempio.

Oppure rinverdendo i tetti...
Città come Zurigo, richiedono che le nuove costruzioni con tetto piano, abbiano un tetto rinverdito. Per il verde sulle pareti sono un po' più scettico. Si può fare e può sicuramente contribuire ad aumentare la frescura e a ridurre gli inquinanti nell’aria, ma come habitat per animali, dubito che abbia davvero una funzione sostitutiva di un’area verde posta in orizzontale. In futuro sarà interessante ragionare di più sulle aree verdi alle quali oggi si dà ancora poca importanza, come i giardini privati, che hanno un grande potenziale per offrire habitat di alto valore ecologico.

E come potrebbe reagire la popolazione?
Quello che faremo nel nostro studio è cercare di capire se e come i vari attori - che possono essere gestori dei parchi, giardinieri, municipalità - reagirebbero se fossero informati adeguatamente sul declino della biodiversità, sui cambiamenti climatici e sull'intensificazione delle città. Sarebbero pronti a cambiare la loro attitudine verso il verde? I sociologi utilizzeranno per esempio dei questionari con o senza alcune informazioni per capire la disponibilità a modificare i propri comportamenti nel rinverdire le nostre città.

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COMMENTI
 

Net21 1 anno fa su tio
poco tempo fa un addetto specializzato ha fatto tutto il giro della città numerando e registrando tutte le piante cittadine. Ora, alé, un altro studio.... Mah🤔🤔?

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a Net21
Net21 e ti strupisci... scusa ma dovranno pure spenderli sti soldi per creare RICCHEZZA !!!! Haaaaaaaaaaaa.... Ho maaaaaa forse é parte della tua povertà la .......L O R O RICCHEZZA !! C'é ben poco da studiare tra 20 - 30 anni in Ticino le dune di sabbia e i minareti haaaaaaaa A la l'é al Bar e bev la bira haaaaaaaaa Palme = Piante dio che IGNORANZA

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Certpo é che se questo "STUDIO" e "ESPERTO" parte dicendo ( cito ) ......................" Quello che ci interessa capire per esempio è perché quando si va a comprare una pianta, se ne prende una piuttosto che un'altra. Perché in città ci sono certe specie di piante ...... o nel caso di Lugano le palme.........Siamo ben lontani da uno studio SERIO. Informo TUTTI i LETTORI CHE: A) Le palme NON sono PIANTE ma fanno parte del mondo delle ERBE. B) Le palme in Ticino SONO AUTOCTONE. Studiare e meno DISINFORMAZIONE. CAPRE !!!!

Panoramix il Druido 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
In realtà la palma non è autoctona. La Palma del Giappone (Trachycarpus fortunei), che Oltralpe viene chiamata anche "Tessiner Palme" è originaria dell'Asia; e la sua diffusione è un problema, perché la pianta è invasiva: dove mette radici, impedisce la crescita delle specie indigene.

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a Panoramix il Druido
Panoramix mi spiace dirtelo ma È AUTOCTONA studiare meglio... Se ti riferisci a una particolare specie concordo con te, va controllata e gestita. Ma la PALMA é AUTOCTONA. Potrei citare un'infinita pletora di esempi. Monte San Giorgio = Fossili = Palme. Litografie del Ticino ANTICHE = Palme. Ci sono fior fior di giardinieri e vivaisti che potrebbero rispondere a questo quesito.

centauro 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Invece ha ragione Panoramix, le palme giapponesi (o le robinie che fanno parte delle acacie importate dall'America) sono state importate dall'Asia e sono infestanti che andrebbero tenute sotto controllo, i fossili di foglie di palme, caro il mio esperto informato, trovati sul monte San Giorgio appartengo a specie vissute milioni di anni fa quando il nostro territorio era un'area col clima tropicale con tutte le sue tipiche forme di vita.

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a centauro
Centauro ritorno a scrivere DOCUMENTARSI BENE prima di scrivere BOIATE. LA Palma é AUTOCTONA... altro che importate dalle Americhe..... Ve ne sono traccie in epoche lontane MOLTO LONTANE nel passato.

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a centauro
INFESTANTI: ti manca un'importante informazione. La natura in autogestione poneva dei limiti alla natura stessa della palma la quale in presenza di temperature rigide, essendo un erba, terminava il suo ciclo di vita. Le "radici" poco profonde morivano perché colpite dal gelo. Pure l’altezza (quota dove è possibile ritrovare le palme) era più basso sempre dovuto all'autodeterminazione data dal clima. Peccato che oggi il mutato clima non regola più questa ciclo di vita. Pertanto oggi la palma la definiamo infestante ma per natura NON LO È.

centauro 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Non è detto che le palme devono per forza essere alberi tropicali, la palma giapponese (trachycarpus fortunei) è stata introdotta in Europa nel 1844 dal britannico Robert Fortune (fonte Wikipedia), con il suo tipico "pelo" vegetale che la ricopre si è adattata ai climi freddi, qualcuna è visibile appena sopra Faido ma vive in luoghi riparati perfino in Scozia.

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a centauro
Centauro: Le palme NON SONO parenti ne vicini ne lontani delle PIANTE e/o ALBERI. Fanno parte delle ERBE. Sono Erba poi se alta e agli occhi degli sprovveduti appaiono come alberi mica le ho create io e tanto meno posso infilare a martellate il sale in zucca a chi non vuole capire. Poi che vi siano delle specie, delle "varianti" che sono state IMPORTATE questo non l'ho mai escluso e tanto meno smentito. MA LA FAMIGLIA "detta PALMA" in determinate specie é AUTOCTONA..... punto. Mi ripeto studiare... studiare. Centauro e amico Druido Panoramix se vi GARBA vi posto un trattato con tanto di riferimenti zootecnici.

APR-DRONE 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
prova a cercare in questo periodo storico 1'550 - 1'700 - 1'870 e non sono date a casaccio. Chi CERCA TROVA e si ISTRUISCE... Come dice un noto critico d'arte....Capre - Capre - Capre.....

Bad 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Non devi per forza condividere con tutto il cantone le tua lacune conoscitive, oltre a quelle sociali ed ortografiche…

Panoramix il Druido 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Qui l'unica capra è il drone. Le palme sono Arecaceae, dominio Eukaryota, regno Plantae...però no, non sono piante! 🤣🤣🤣

angie2020 1 anno fa su tio
mancano le noci di cocco nostrane. Ah ah ah

Luisssss 1 anno fa su tio
Ci sono molte palme perché ci sono molte scimmie.....
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