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LUGANO / ITALIA«Quella clinica non è mai stata operativa»

13.04.18 - 19:45
Parla l'ex amministratore unico della SHB Swiss Health & Beauty Sa, che rivela: «Il chirurgo non aveva l'autorizzazione per esercitare in Svizzera»
Keystone
«Quella clinica non è mai stata operativa»
Parla l'ex amministratore unico della SHB Swiss Health & Beauty Sa, che rivela: «Il chirurgo non aveva l'autorizzazione per esercitare in Svizzera»

LUGANO - «C'era il progetto di aprire un poliambulatorio a Lugano, ma non era andato a buon fine perché il dottor M.C. in quel momento non aveva ancora le autorizzazioni per esercitare in Svizzera». È in questo modo che A.P.D., amministratore unico fino al 10 novembre 2017 - stando al registro di commercio - descrive la SHB Swiss Health & Beauty Sa.

La SHB Clinic è la struttura in cui il dottor M.C. sostiene sul suo sito internet di esercitare, «nel cuore di Lugano». Il medico è indagato in Italia per omicidio colposo dopo una liposuzione finita tragicamente con la morte di una donna 36enne romena, al termine di un’agonia durata mesi. «Attualmente non è ancora stata aperta la clinica», spiega con poche parole l’ex amministratore unico. Eppure sulla pagina Facebook si vedono immagini di operazioni effettuate dal dottor M.C., con tanto di “prima” e “dopo”, taggate a Lugano.

E dal sito Internet sembra trasparire un’attività a pieno regime: «SHB Clinic ha sede in un’area centrale e prestigiosa di Lugano, alla fine di Via Nassa. È il nuovo centro di Chirurgia Plastica ed Estetica con sede a Lugano. SHB Clinic usa soltanto dispositivi medici con forze meccaniche lievi in un sistema completamente chiuso, evitando enzimi, additivi e altre manipolazioni. Questo tipo di ricerca moderna cambierà la medicina rigenerativa. Una realtà basata sull’utilizzo di tecniche innovative. Presso SHB Clinic eseguiamo molti lavori rigenerativi e cosmetici».

I Nuclei antisofisticazioni e sanità (Nas) dei carabinieri di Milano, che hanno perquisito la clinica milanese - in via Podgora 7 - dove si è sottoposta alla liposuzione la vittima il 6 luglio 2017, ce la descrivono come «una clinica privata, una struttura adibita a luoghi dove vengono effettuati piccoli interventi». Il dottor M.C. «comunque in Italia è un medico - continua il militare -. Ora però l’ASL dovrà valutare se aveva i requisiti per fare quello che eseguiva. Bisognerà valutare la struttura per capire se avesse le caratteristiche richieste».

La Magistratura di Milano ha aperto un’inchiesta. Le indagini dovranno verificare anche se durante l’intervento alla vittima sono state eseguite tutte le prescrizioni igienico-sanitarie.

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