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Estrazioni sottomarine, vandalizzata la sede di Allseas

La sede di Châtel-Saint-Denis presa di mira. La società è criticata per l'intenzione di avviare alcune attività grazie a un decreto di Donald Trump
Polizia cantonale (FR)
Fonte ats
Estrazioni sottomarine, vandalizzata la sede di Allseas
La sede di Châtel-Saint-Denis presa di mira. La società è criticata per l'intenzione di avviare alcune attività grazie a un decreto di Donald Trump

CHÂTEL-SAINT-DENIS - La sede di Châtel-Saint-Denis (FR) di Allseas, società svizzero-olandese specializzata in costruzioni e condotte subacquee, è stata vandalizzata nella notte tra lunedì e martedì. Lo indica la polizia cantonale friburghese in una nota. L'azienda è oggetto di critiche da parte di diverse ONG per la sua intenzione di avviare attività di estrazione mineraria sottomarina grazie a un decreto di Donald Trump.

L'azione è stata rivendicata dall'ONG Grondements des Terres. Allseas aveva di recente fatto parlare di sé per aver dichiarato al giornale friburghese La Liberté di voler lanciarsi nella trivellazione sottomarina insieme al suo partner The Metals Company (TMC), l'azienda canadese che sta corteggiando Donald Trump per sfruttare i fondali marini.

Gli «atti di vandalismo» hanno causato «gravi danni materiali» all'edificio che ospita oltre alla sede della stessa Allseas anche altre aziende ed è situato in una zona industriale del comune di Châtel-St-Denis, riferisce la polizia. «Alcune pareti sono state imbrattate con graffiti e diverse vetrine sono state sfondate».

Il movimento Grondements des Terres, che ha rivendicato i fatti, accusa Allseas «di mettere in pericolo le condizioni di esistenza della vita umana». «Questo comportamento criminale non deve essere tollerato, mentre stiamo vivendo il riscaldamento più rapido che il pianeta abbia mai conosciuto e un crollo della biodiversità a una velocità senza precedenti», sostiene l'ONG.

Lo scorso 24 aprile, il presidente americano Donald Trump ha firmato un decreto volto ad autorizzare l'estrazione su grande scala di minerali dai fondali marini, comprese le acque internazionali, mettendo in discussione l'Autorità Internazionale dei Fondali Marini (AIFM), che in teoria è competente in alto mare.

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