Bonus Credit Suisse, Berna presenta ricorso al TF

Nel quadro dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, il DFF era stato incaricato di disporre misure concernenti le retribuzioni.
BERNA - La Confederazione contesta la decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF) che giudica illecite la riduzione e la soppressione dei bonus di ex dirigenti di Credit Suisse. Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha quindi deciso di inoltrare ricorso presso il Tribunale federale (TF).
Nel quadro dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, il DFF era stato incaricato di disporre, sulla base della legge sulle banche, misure concernenti le retribuzioni. A questo proposito ha incaricato l'ex istituto di credito di ridurre e, in determinati casi, di sopprimere i versamenti delle cosiddette retribuzioni variabili ad alcuni suoi dirigenti.
In una sentenza pronunciata di recente il TAF ha accolto il ricorso di numerosi dirigenti, considerando illecite, nonché revocando, la riduzione e la soppressione definitive dei bonus decise dal DFF.
La Confederazione contesta ora la sentenza dei giudici di San Gallo e ha deciso di sottoporre la questione alla più alta autorità giuridica elvetica, la quale dovrà pronunciarsi in ultima istanza.
Il DFF ritiene che il TAF non abbia preso in considerazione degli aspetti essenziali nell'interpretazione delle basi legali, in particolare non tenendo conto delle circostanze straordinarie non prevedibili dal legislatore legate all'acquisizione di Credit Suisse.




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