Cerca e trova immobili

SVIZZERA3000 euro per essere portati in Svizzera

02.07.18 - 19:18
Bloccato un traffico di migranti sulla rotta Balcani-Svizzera. 17 fermi con l'accusa di associazione per delinquere transnazionale
Ti-Press
3000 euro per essere portati in Svizzera
Bloccato un traffico di migranti sulla rotta Balcani-Svizzera. 17 fermi con l'accusa di associazione per delinquere transnazionale

BERNA - I carabinieri di Palermo hanno sgominato due bande collegate tra loro che organizzavano la tratta di migranti attraverso i Balcani verso Italia e Svizzera. Inoltre erano dedite al traffico di armi da guerra e al riciclaggio di diamanti, oro e denaro contante.

Diciassette sono le persone arrestate con l'accusa di associazione per delinquere transnazionale. L'organizzazione criminale aveva rapporti con la mafia siciliana, a cui vendeva armi, e col gruppo paramilitare albanese Nuovo UCK, legato ad ambienti jihadisti.

Attraverso l'Italia (una base era a Como) decine di persone, grazie alla banda, hanno cercato di raggiungere la Svizzera e il nord Europa. Oltre che in Svizzera, Germania, Macedonia e Kosovo, la struttura criminale, che faceva capo ad indagati residenti a Palermo.

Secondo gli investigatori le due bande erano le due anime di una rete criminale con enormi potenzialità e cellule in più Paesi. Un gruppo aveva a capo alcuni kosovari, residenti sia in Italia sia in Svizzera, l'altro era composto da italiani e macedoni.

Le indagini dei carabinieri mettono a capo dell'associazione criminale di kosovari Arben Rexhepi, albanese con un passato, durante la guerra nei Balcani, in un gruppo paramilitare dell'UCK. Era lui a reclutare i migranti da far arrivare in Italia.

I complici - Driton Rexhepi, Xhemshit Vershevci, Franco e Tiziano Moreno Mapelli, Ibraim Latifi e la sua compagna Jlenia Fele Arena - portavano in auto i profughi in Svizzera.

Grazie alla cooperazione con la polizia svizzera sono stati scoperti due viaggi illegali organizzati dalla banda nel 2017. Per arrivare oltre confine ai profughi venivano chiesti tremila euro ciascuno.

La seconda organizzazione, gestita a Palermo da Fatmir Ljatifi e Giuseppe Giangrosso, reclutava cittadini slavi da far entrare in Italia con falsi contratti di lavoro. Dario Vitellaro, altro componente della banda, aveva trovato una società compiacente in grado di assumere fittiziamente gli stranieri per fare avere loro un permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

Secondo gli investigatori, Ljatifi - fermato sette mesi fa a Palermo di ritorno da un viaggio nel Kosovo - aveva la disponibilità di kalashnikov e bombe che avrebbe venduto anche a una cellula di combattenti del gruppo paramilitare "Nuovo UCK", protagonista nel 2015 di un attentato commesso nella cittadina macedone di Kumanovo. Gli sono stati sequestrati cellulari e computer con foto e video di diamanti e di armi commercializzate all'estero. In tre occasioni sono stati documentati incontri fra Ljatifi, Giangrosso e un mafiosi catanesi.

I guadagni maggiori la rete criminale li avrebbe fatti col riciclaggio di oro e il traffico di diamanti. Ljatifi e Giangrosso avevano realizzato un business milionario. L'albanese era in contatto con rapinatori che vivono nell'area balcanica, specializzati nella "ripulitura" di banconote macchiate di inchiostro indelebile, perché frutto di rapine o furti a sportelli bancomat.

Il gruppo riciclava anche anche capitali provenienti da Hong Kong attraverso il sistema Electronic Banking Internet Communication Standard, che viene utilizzato principalmente per il trasferimento remoto dei dati, ad esempio per le transazioni di pagamento capitali, tra organizzazioni e banche.

La struttura criminale poteva contare sulla complicità di aziende del nord-est d'Italia. La banda inoltre aveva messo su una complessa e articolata trattativa per riciclare una partita di diamanti di provenienza illecita per un valore di circa 11 milioni di euro. I preziosi sarebbero stati venduti a facoltosi cittadini belgi, grazie all'aiuto di complici turchi e svizzeri.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE