Un’asta per affittare una casa. Ma è legale?

ZURIGO - In un periodo in cui la situazione del mercato immobiliare in Svizzera – soprattutto in città come Zurigo – continua a peggiorare, un locatore ad Adliswil (ZH) ha deciso di "mettere all'asta" l'affitto di una casa unifamiliare.

Chi vuole entrare nell’abitazione di 6,5 locali con giardino, deve avanzare un’offerta di almeno 4'700 franchi al mese, spese escluse. La durata minima del contratto d'affitto dovrebbe essere di cinque anni. Secondo il locatore, in questo modo si lascia la palla in mano al libero mercato, come spiegato su "Inside Paradeplatz".

L’annuncio, nel frattempo, è stato rimosso da Homegate. Come spiegato dalla piattaforma immobiliare, le aste per affitti non sono consentite sul loro portale e vengono eliminate.

Per Walter Angst, dell’Associazione Inquilini di Zurigo, tali aste sono abbastanza insolite e, anche se rare, pericolose, soprattutto se le piattaforme dovessero autorizzarle.

Secondo Angst, il caso dimostra quanto il mercato degli alloggi sia fuori controllo: «Si tratta ormai di spremere più denaro possibile dagli inquilini». Tali offerte, aggiunge, provengono solitamente da locatori privati e non da grandi società immobiliari. «Gli inquilini vengono spremuti come limoni», sentenzia.

Stando all’esperto immobiliare Christian Brunner, il fenomeno delle aste degli affitti è relativamente recente. «La procedura in sé non è illegale», spiega. Diventa problematica solo se si guadagna troppo con il canone “aggiudicato”. Tuttavia, «nel caso di affitto di abitazioni di lusso o di case unifamiliari con almeno sei locali abitabili – escludendo la cucina – non si applicano le norme di protezione. In tal caso, ad esempio, non è obbligatorio dichiarare il canone iniziale né sottoporlo a controllo», afferma Brunner.

Determinante è quindi sapere se effettivamente la casa abbia 6,5 locali abitabili (soggiorno e camere da letto). «In tal caso, l’inquilino avrebbe poche possibilità di contestare il canone, anche se fosse eccessivo».