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SVIZZERAAVS: «Nessun errore di calcolo»

06.12.24 - 19:14
Il DFI: «Le funzioni non erano di per sé errate»
Imago
Fonte ATS
AVS: «Nessun errore di calcolo»
Il DFI: «Le funzioni non erano di per sé errate»

BERNA - Non c'è stato alcun errore di calcolo nella valutazione, da parte dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), che ha portato a prevedere uno scarto per eccesso nelle uscite dell'AVS . È quanto emerge dall'indagine amministrativa ordinata dalla direttrice del Dipartimento federale dell'interno (DFI), Elisabeth Baume-Schneider.

«Dall'indagine è emerso che non si può parlare di un errore di calcolo poiché non sono state riscontrate operazioni di calcolo errate», indica un comunicato diramato questa sera dalla Segreteria generale del DFI.

A stimare in eccesso le uscite dell'AVS e quindi a determinare previsioni non plausibili su un periodo di dieci anni sono state due funzioni del programma di calcolo delle prospettive finanziarie dell'AVS convalidato da un organo esterno. L'esperto matematico consultato nel quadro dell'indagine è giunto alla conclusione che le funzioni non erano di per sé errate, ma che la procedura della loro implementazione nel modello non presentava il necessario rigore metodologico.

Queste informazioni erano state inserite nella documentazione per gli elettori in vista la votazione sulla 13esima rendita dell'AVS del 3 marzo di quest'anno. Baume-Schneider aveva ordinato l'avvio di un'indagine amministrativa all'inizio di agosto. Il direttore dell'UFAS Stéphane Rossini ha annunciato le sue dimissioni con effetto alla fine di giugno 2025.

A stimare in eccesso le uscite dell'AVS e quindi a determinare previsioni non plausibili su un periodo di dieci anni sono state due funzioni del programma di calcolo delle prospettive finanziarie dell'AVS convalidato da un organo esterno. L'esperto matematico consultato nel quadro dell'indagine è giunto alla conclusione che le funzioni non erano di per sé errate, ma che la procedura della loro implementazione nel modello non presentava il necessario rigore metodologico.

Informazione avvenuta correttamente - Nel rapporto, redatto dallo studio legale Bratschi di Zurigo, incaricato dell'indagine, viene precisato inoltre che non si può rimproverare all'UFAS di avere reagito e informato troppo lentamente nel corso dell'estate del 2024, poiché il processo di verifica ha richiesto molto tempo.

Non si può neppure parlare di comunicazione prematura. La rettifica delle prospettive ha dovuto essere effettuata in tempi stretti, dato che il 14 agosto 2024 il Consiglio federale doveva approvare i valori di riferimento per l'attuazione del finanziamento della 13esima rendita AVS, accolta in votazione popolare il 3 marzo di quest'anno.

Dopo aver constatato che le previsioni non erano plausibili, i collaboratori dell'UFAS non sono più riusciti a ricostruire il funzionamento metodologico del programma di calcolo che conteneva le due funzioni interessate.

Secondo gli autori dell'indagine questo è dovuto in particolare alla documentazione lacunosa sul programma e a processi insufficientemente consolidati a livello istituzionale che hanno reso difficile o addirittura impossibile il controllo di qualità e il trasferimento delle conoscenze. Questa situazione era già nota da tempo all'UFAS ed è da ricondurre a carenze di personale.

Alle persone coinvolte e al direttore dell'UFAS, Stéphane Rossini - che nel frattempo ha annunciato le sue dimissioni con effetto alla fine di giugno 2025 - non può essere imputata alcuna violazione dell'obbligo di diligenza.

DFI intende esaminare provvedimenti - Lo studio legale ha presentato il suo rapporto al DFI, che ne ha informato oggi l'intero Consiglio federale. Il Dipartimento di Baume-Schneider ha preso atto del rapporto e procederà a un'accurata analisi dei risultati. In questo contesto saranno anche esaminati provvedimenti, in particolare per quanto riguarda il controllo della qualità, le procedure e il trasferimento delle conoscenze, per migliorare le condizioni quadro e per evitare che quanto successo possa riprodursi.

Prima di pubblicare il rapporto, è necessario garantire alle persone che vi sono menzionate il diritto di essere sentite. La pubblicazione è prevista per l'inizio del prossimo anno.

In occasione di lavori di controllo, l'UFAS aveva scoperto nel maggio del 2024 due formule matematiche errate nel programma di calcolo delle prospettive finanziarie dell'AVS, da cui risultavano uscite troppo elevate dell'AVS sul lungo periodo. L'UFAS ha in seguito elaborato due modelli di calcolo alternativi e informato il 6 agosto 2024 l'opinione pubblica della rettifica delle prospettive finanziarie dell'AVS. Il 16 settembre 2024 sono state pubblicate le prospettive rettificate sulla base di questi due modelli: 2,5 miliardi di uscite in meno nel 2033, per una spesa complessiva di 69 miliardi.

Valutazioni errate con enorme impatto politico - Le valutazioni zoppicanti figuravano però nelle spiegazioni del Consiglio federale per i votanti sia per la consultazione popolare del settembre 2022, che ha tra l'altro sancito il passaggio a 65 anni dell'età di pensionamento per le donne, sia per quella sulla 13esima rendita del 3 marzo di quest'anno.

Secondo i Verdi e le Donne socialiste, le previsioni troppo elevate sulle spese future dell'AVS sono state determinanti per l'approvazione di misura (50,5% di favorevoli) della riforma AVS 21 il 25 settembre 2022. Le due formazioni politiche chiedono pertanto che quest'ultima votazione venga annullata.

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