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SVIZZERALavoriamo «solo» 31 ore a settimana, come ripaghiamo gli studi?

05.03.23 - 21:04
Anche uomini istruiti e che guadagnano bene adocchiano il lavoro parziale. Un economista critica questo trend
Depositphotos (IgorVetushko)
Lavoriamo «solo» 31 ore a settimana, come ripaghiamo gli studi?
Anche uomini istruiti e che guadagnano bene adocchiano il lavoro parziale. Un economista critica questo trend

BERNA - Mentre in alcuni Paesi si pensa alla settimana lavorativa da quattro giorni e alcuni studi suggeriscono che lavorare meno significa produrre meglio e di più, in Svizzera si corre ai ripari.

Secondo l'Ufficio federale di statistica, gli svizzeri lavorano in media 31 ore a settimana. E il lavoro part-time comincia a essere molto popolare anche tra gli uomini, specialmente se molto istruiti. E, secondo un esperto, è un problema.

Se il dato relativo alle donne è andato stabilizzandosi negli ultimi dieci anni, con più di una donna su due che lavora a tempo parziale, il dato relativo agli uomini è sensibilmente cambiato. In Svizzera, infatti, quasi un uomo su cinque non ha un impiego a tempo pieno.

L'orario medio di lavoro, riporta la SonntagsZeitung, sta quindi diminuendo. Se sommate, nella Confederazione una persona lavora in media 1'495 ore all'anno. A titolo esplicativo: nel 1950 si lavoravano in media 49 ore settimanali e nel 1990 erano già scese a 42.

Ripagare i costi di studio?
Per fare luce sulle conseguenze di una diminuzione simile delle ore lavorative, il domenicale d'Oltralpe ha interpellato Stefan Wolter, professore di economia dell'educazione all'Università di Berna. Secondo l'accademico, le casse dell'Avs si stanno svuotando e gli importi delle tasse diminuiscono. La "colpa" sarebbe delle persone maggiormente istruite che possono permettersi di non lavorare al 100%, in quanto il loro impiego è ben remunerato. Possono perciò arrivare a lavorare anche solo al 60%.

«Se la tendenza del part-time tra le persone istruite continua, l'istruzione non sarà più un investimento utile dal punto di vista sociale». L'economista sostiene, insomma, che le tasse pagate da queste persone non siano in grado di coprire i costi relativi allo studio e che, perciò, debbano lavorare per tutta la loro vita come minimo al 70% oppure ripagare i costi di formazione.

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COMMENTI
 

gigipippa 1 anno fa su tio
Si può produrre ricchezza anche risparmiando.

M70 1 anno fa su tio
non si lavora a tempo pieno forse perchè sempre più datori non ti danno una paga x un tempo pieno...e poi non ci sono più soldi avs..normale visto che i contributi sono pagati su paghe da frontalieri e le pensioni vengono versate anche a chi in CH a lavorato per poco..

CJ 1 anno fa su tio
Risposta a M70
Non c'entra nulla il ticino qui si parla di persone altamente qualificate per esempio a Zurigo che preferiscono guadagnare meno ma comunque non meno di 6000 netti al mese ( presumo io) e fare un lavoro parziale .... vivendo magari nei comuni esterni alla citta che costa meno vivere ....normale prima o poi che gli studi universitari saranno in parte da rimborsare come chi studia qui e lavora per tutta la vita al estero ....Prima o poi il giocattolo si rompe e finiremo come i paesi anglosassoni che di indebiti per studiare.

Adegheiz 1 anno fa su tio
No, alt. Quindi non solo l’AVS ma anche l’istruzione punta sui ricavi futuri e non su quelli già realizzati? Ma lo stato dove li butta tutti i soldi? Ah già: miliardo di coesione, rifugiati ecc

Quasi svizzeri 1 anno fa su tio
Risposta a Adegheiz
Per non contar tutti i miliardi che "impresteranno" all'ucraina per la ricostruzione ovviamente non senza interessi
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