Lo United taglia... i pasti

MANCHESTER - Tempi cupi in casa United, dove l’epoca dei grandi successi è un lontano ricordo. Un crisi dentro e fuori dal campo. Se la squadra di Amorim è 15esima in Premier e colleziona delusioni, anche a livello finanziario i conti non tornano.

Nell'era dei contratti faraonici e dei milioni gettati letteralmente al vento in ogni sessione di mercato, il patron Jim Ratcliffe - CEO di Ineos Group, che sta riducendo i propri investimenti nel settore sportivo - sta optando per una massiccia "spending review". Negli scorsi mesi sono stati licenziati 250 dipendenti e, stando ai media britannici, ci sarebbe l'intenzione di ridurre il personale di altre 200 unità.

Oltre a questo è nata l'idea di tagliare radicalmente i costi della mensa del Centro sportivo di Carrington, luogo nel quale i dipendenti dei Red Devils si rifocillano tra un impegno e l’altro. Offerta ridotta al minimo e stop ai menù variegati. Di fatto ce ne saranno soltanto due: uno che prevede una scelta tra diverse zuppe e un altro dedicato ai panini. Tagli che non dovrebbero ricadere anche sui calciatori della prima squadra, che continueranno a seguire i regimi dietetici imposti dal club (almeno si spera...).

Colpito dai tagli sarà invece anche il personale regolarmente di stanza all'Old Trafford. La mensa, che di norma apre dalle 11.30 alle 13.30, dovrebbe chiudere a fine settimana. I dipendenti potevano accedervi tramite un pass e beneficiare di pasti caldi gratuiti, tè e caffè, con alcune bevande analcoliche a pagamento.