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ReDraw, "Destination Fucked" è la naturale evoluzione della band

L'Ep uscito nei giorni scorsi è stato «un'ottima valvola di sfogo» durante i mesi più bui della pandemia
REDRAW
Nuovo lavoro in studio per i ReDraw.
ReDraw, "Destination Fucked" è la naturale evoluzione della band
L'Ep uscito nei giorni scorsi è stato «un'ottima valvola di sfogo» durante i mesi più bui della pandemia
BELLINZONA - Pronti a essere travolti da una valanga di energia fatta musica? Bene, allora "Destination Fucked" dei ReDraw è il lavoro che fa per voi. Si tratta di un Ep di sei tracce pubblicato negli scorsi giorni dalla band metal ticinese e ...

BELLINZONA - Pronti a essere travolti da una valanga di energia fatta musica? Bene, allora "Destination Fucked" dei ReDraw è il lavoro che fa per voi. Si tratta di un Ep di sei tracce pubblicato negli scorsi giorni dalla band metal ticinese e che - assicurano i suoi ideatori - farà sì che «le vostre grigliate saranno ancora più saporite, e scaccerà anche la pioggia!». Ne abbiamo parlato con la band (Zac, voce; Zucca, batteria; Mick, chitarra; Peolo, chitarra; Gandi, basso).

Volete descriverci il vostro ultimo lavoro?
«Il concepimento di "Destination Fucked" ha avuto inizio con il consolidamento dell'attuale line-up. Prodotto e registrato presso lo Stairway Studio di Cimo, questo Ep è il risultato del lavoro collettivo di nuovi e vecchi membri, poi raffinato da Carlo Gervasini e Stefano Scenini in sala di registrazione. È stato la naturale evoluzione della band in parallelo ai cambi di formazione, portando sonorità vagamente più moderne rispetto al passato e definendo più chiaramente il nostro timbro».

A cosa alludete nel titolo?
«È un titolo che adoriamo, come anche l'artwork. Quello che più ci piace è che si presta alla libera interpretazione. Ognuno può leggerci ciò che vuole. La visione più immediata viene dalla lettura del testo della title track, che è una lista di azioni sconsiderate (da non provare mai a casa) e ambienti festosi, però ha anche un lato più profondo e di critica sociale».

Quanto ha influito su di voi quello che abbiamo passato nell'ultimo anno e mezzo?
«Assolutamente nulla, per quanto riguarda la scrittura dei brani: questo Ep è stato infatti composto nell'estate 2019. La pandemia ha tuttavia giocato un ruolo in fase di registrazione, portandoci più che altro la motivazione a focalizzarci senza distrazioni. "Destination Fucked" è stato inoltre un'ottima valvola di sfogo. Il fatto di dover limitare i contatti, ci ha permesso di creare una forte sinergia tra band e produttori».

L'Ep è uscito su store e portali, ma avete previsto anche la stampa su un supporto fisico?
«Per ora no. Siamo sempre molto affezionati alla musica su supporto fisico, ma al momento vorremmo cominciare a tirare le somme di come questo disco andrà online e valutare l'interesse che susciterà nel pubblico. Da lì prenderemo in considerazione la possibilità di una stampa fisica, probabilmente a tiratura limitata».

I fan avranno modo di ascoltarvi presto dal vivo?
«Speriamo di sì. Non vediamo l'ora e stiamo lavorando per tornare al più presto sul palco per fare quello che ci riesce meglio: party».

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