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FRANCIAÈ il giorno decisivo per il governo

20.03.23 - 09:56
Nel pomeriggio l'Assemblée Nationale voterà sulle due mozioni di "censura", la sopravvivenza dell'esecutivo dipende da 10-15 voti
keystone-sda.ch / STF (CHRISTOPHE PETIT TESSON)
Fonte Ats Ans
È il giorno decisivo per il governo
Nel pomeriggio l'Assemblée Nationale voterà sulle due mozioni di "censura", la sopravvivenza dell'esecutivo dipende da 10-15 voti

PARIGI - È arrivato il giorno decisivo in Francia, dove oggi pomeriggio l'Assemblée Nationale voterà sulle due mozioni di "censura" al governo presentate dal Rassemblement National di Marine Le Pen e dai centristi indipendenti del Liot.

Èquest'ultima che raccoglierà il massimo dei voti "transpartisan", dall'estrema destra fino all'estrema sinistra. E il faro resta puntato sui Républicains ancora indecisi e sui 15-20 voti che mancano per far cadere il governo di Elisabeth Borne.

Stamattina altri due della destra moderata, Aurélien Pradé e Maxime Minot, hanno annunciato che voteranno la sfiducia. Stando ai conteggi pre-seduta, mancherebbero sempre fra i 10 e i 15 voti ma tutto resta possibile in una situazione in cui due terzi dei francesi si dicono contrariati dal governo che ha scavalcato il parlamento per far approvare la riforma delle pensioni.

Ieri sera Emmanuel Macron, che in caso di sfiducia e caduta del governo scioglierà le camere, ha scritto una lettera in cui auspica che la riforma possa arrivare «in fondo al suo percorso democratico». Le opposizioni sono pronte a tutto: Marine Le Pen ha promesso a tutti i Républicains che voteranno la sfiducia che nel caso di scioglimento delle camere e nuove elezioni, non presenterà candidati concorrenti nelle loro circoscrizioni. All'estrema sinistra, i sindacati e Jean-Luc Mélenchon ribadiscono che la mobilitazione continuerà in ogni caso, anche se il governo non cadrà questo pomeriggio.

Le Maire: una riforma necessaria - La riforma delle pensioni è «la pietra angolare della trasformazione economica della Francia». «È una riforma a mio avviso vitale»: lo ha detto il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, intervistato da RMC/BFM-TV nel giorno cruciale del voto dell'Assemblea Nazionale di Parigi sulle mozioni di censura (sfiducia) presentate dalle opposizioni contro il governo.

Il numero due dell'esecutivo francese dopo la premier Elisabeth Borne ha inoltre garantito che il regime previdenziale tornerà in equilibrio nel 2030 grazie, in particolare, alla lotta antifrode e al trasferimento di risorse dal ramo del welfare destinato agli incidenti sul lavoro a quello destinato ai senior.

«Non ridurremo le pensioni e non aumenteremo i contributi, quindi le tasse dei francesi», ha assicurato Le Maire mentre continuano le proteste in tutto il Paese contro la contestata riforma che prevede l'innalzamento progressivo dell'età pensionistica da 62 a 64 anni e sulla quale il governo si gioca la sua sopravvivenza.

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COMMENTI
 

Johari 1 anno fa su tio
stavolta l'hanno fatta fuori dal vaso
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