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CINALa "Fabbrica dei suicidi" ammette, violati i contratti

11.10.13 - 18:27
La Foxconn ammette altre violazioni dei contratti di lavoro nella sua fabbrica di Yantai, dove vengono utilizzati come stagisti anche studenti universitari
Foto d'archivio (Keystone)
La "Fabbrica dei suicidi" ammette, violati i contratti
La Foxconn ammette altre violazioni dei contratti di lavoro nella sua fabbrica di Yantai, dove vengono utilizzati come stagisti anche studenti universitari

PECHINO - Esattamente un anno fa ammise di impiegare tra i suoi dipendenti anche minori. Oggi la Foxconn, l'azienda che produce tra gli altri i prodotti Apple e che è tristemente conosciuta come la "fabbrica dei suicidi", ammette altre violazioni dei contratti di lavoro nella sua fabbrica di Yantai, dove vengono utilizzati come stagisti anche studenti universitari.

Era il 17 ottobre dell'anno scorso quando l'azienda taiwanese di proprietà della Hon Hai Precision, con un comunicato ammetteva di impiegare minori di 14 anni nello stabilimento di Yantai. Oggi, l'azienda con un altro comunicato confessa violazioni dei diritti dei lavoratori, come lavoro notturno e straordinari non pagati, ed in particolare l'utilizzo di stagisti universitari, nello stesso stabilimento. Secondo informazioni che circolano sulla rete, nell'impianto della provincia nord orientale dello Shandong, gli operai sono impegnati nella produzione della nuova consolle della Sony Playstation4.

C'erano state diverse denunce nei giorni scorsi, soprattutto provenienti dagli studenti dell'università di XìAn, che sarebbero stati costretti ad andare come stagisti nella fabbrica per poter accedere al diploma finale di studio. Non è inusuale da parte di aziende impiegare studenti universitari in cambio dell'ottenimento di crediti. Ma il loro impiego è regolato mentre l'azienda taiwanese ha violato la legge "in alcuni casi", come è scritto nel comunicato diffuso oggi, nel quale si promettono "misure urgenti e controlli più serrati". Secondo le denunce, questi stagisti venivano "maltrattati" come tutti gli altri lavoratori, obbligati a turni massacranti anche notturni, percependo stipendi da circa 200 euro al mese.

Ma la paura di non poter ottenere il diploma, ha spinto i ragazzi a non denunciare la situazione, che comunque è emersa grazie ad un tam tam sulla rete. Quello di oggi è l'ultimo di una serie di scandali che hanno interessato l'azienda. Nelle sue 13 fabbriche in Cina, alcune delle quali vere proprie cittadelle con oltre 100.000 dipendenti, la Foxconn impiega un milione di dipendenti in Cina continentale e 200.000 fuori, producendo componenti per la Apple e per altre importanti aziende di elettronica come la Sony, la Hewlett Packard, la Nokia e la Dell.

Spesso è stata al centro di proteste per le dure condizioni di lavoro e sfruttamenti imposti ai suoi operai, in maggioranza immigrati dalle regioni più povere della Cina. Nel 2010 è salita alla ribalta perché 18 dei suoi dipendenti si sono tolti la vita a causa delle pessime condizioni di lavoro e dello sfruttamento a cui sono soggetti, facendole acquisire il macabro soprannome di "fabbrica dei suicidi". Questo da un lato spinse l'azienda ad impegnarsi per offrire condizioni di lavoro più umane, dall'altro però la spinse a misure incredibili come l'impegno a non suicidarsi siglato al momento della firma del contratto.

ats

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