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ITALIA

È morto Bruno Pizzul

Il famoso telecronista sportivo aveva 86 anni
Foto Imago
Fonte RAI NEWS/ATS
È morto Bruno Pizzul
Il famoso telecronista sportivo aveva 86 anni
GORIZIA - Addio a Bruno Pizzul. Il celebre telecronista e icona del giornalismo sportivo italiano si è spento all'ospedale di Gorizia, dove era ricoverato da un paio di settimane.Tra qualche giorno avrebbe compiuto 87 anni.I tifosi italiani lo ricor...

GORIZIA - Addio a Bruno Pizzul. Il celebre telecronista e icona del giornalismo sportivo italiano si è spento all'ospedale di Gorizia, dove era ricoverato da un paio di settimane.

Tra qualche giorno avrebbe compiuto 87 anni.

I tifosi italiani lo ricordano per le telecronache della Nazionale italiana: dalla Coppa del Mondo del 1986 in Messico - quando subentrò a Nando Martellini che ebbe un malore a causa dell'altitudine - alle successive cinque edizioni, e poi i quattro campionati Europei.

L'ultima telecronaca è stata quella del 2002 per la partita che l'Italia poi perse con la Slovenia.

Apprezzato per i modi compassati con cui commentava le partite, divenne celebre una sua frase con cui era solito sottolineare un piacevole momento di gioco fra le squadre in campo: «Tutto molto bello!».

A lui toccò anche la telecronaca della tragica finale di Coppa Campioni del 29 maggio del 1985 che si tenne allo stadio dell'Heysel fra Juventus e Liverpool e dove persero la vita 39 persone.

Abbandonate le telecronache degli Azzurri, dalle tribune degli stadi Pizzul è tornato sul campo degli studi televisivi, divenendo il conduttore di celebri programmi come Domenica Sprint e la Domenica Sportiva.

Natìo di Cormons (8 marzo 1938), paesotto del Collio goriziano, negli ultimi anni era tornato a vivere nel suo Friuli, terra in verità con la quale non aveva mai reciso i legami.

L'amore per una professione - e per il calcio in particolar modo - iniziata in Rai nel 1969 lo ha portato nonostante l'età e i problemi di salute a volere continuare a gestire una rubrica di calcio sul Messaggero Veneto e altre testate televisive e radiofoniche.

Il gioco del pallone del resto è stato il suo più grande amore sportivo, sin da quando da valido mediano venne ingaggiato appena ventenne dal Catania. Giocò anche nell'Udinese: poi un infortunio al ginocchio interruppe la sua carriera che sarebbe però poi continuata davanti a un microfono e le cuffie alle orecchie.

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