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STATI UNITICaos a Hollywood, dopo gli sceneggiatori protestano anche i registi

11.05.23 - 09:41
Adeguatamenti salariali e diritti d'autore per lo streaming sono al centro delle trattative.
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Fonte ATS ANS
Caos a Hollywood, dopo gli sceneggiatori protestano anche i registi
Adeguatamenti salariali e diritti d'autore per lo streaming sono al centro delle trattative.

LOS ANGELES - Si apre un nuovo fronte nella battaglia tra le grandi case di produzione di Hollywood e i lavoratori dello spettacolo. A una settimana dall'inizio dello sciopero degli sceneggiatori della Writers Guild of America (WGA), entrano in scena i registi. I delegati della Directors Guild of America (DGA) hanno aperto ieri la contrattazione con l'Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi (AMPTP), per il rinnovo del loro contratto di categoria.

L'obiettivo è quello di arrivare a un accordo sugli adeguamenti salariali e sui diritti d'autore per lo streaming internazionale prima del 30 giugno, giorno in cui scade l'attuale contratto.

«Il boom dello streaming ha trasformato il modo in cui viene visto il nostro lavoro nel mondo. Il nuovo contratto deve adattarsi a questi stravolgimenti. Quest'anno non combattiamo solo per un contratto triennale, ma per un modello più giusto nell'industria dello spettacolo. La trattativa sarà conflittuale, ma siamo uniti e andremo fino in fondo», hanno dichiarato in un video i tre capi della delegazione sindacale Jon Avnet, Karen Gaviola e Todd Holland.

Hollywood aspetta di vedere come si comporteranno gli Studios al secondo tavolo con una Guild nel giro di poche settimane. Il 7 giugno se ne aprirà un terzo con gli attori del SAG-AFTRA. Se arriverà una fumata nera anche dal loro negoziato, i 19'000 registi iscritti all'albo americano - che hanno già espresso sostegno allo sciopero - si sommeranno ai colleghi scrittori nei picchetti, bloccando immediatamente film, serie e programmi tv già in fase di riprese. Se invece sarà fumata bianca, potrebbero spianare la strada per un'intesa con sceneggiatori e attori.

Non sarebbe la prima volta che la DGA, storicamente meno incline al muro contro muro con i produttori, ottiene un accordo che poi si riverbera sulle altre categorie dello spettacolo. Nel 2008, la WGA era in sciopero da tre mesi quando i registi hanno avviato le loro contrattazioni. Cavalcando lo spettro di una paralisi completa del settore, la DGA si è assicurata accordi fondamentali i cui termini sono stati estesi anche agli sceneggiatori, che decisero di riaprire computer e taccuini.

«Ma questa volta, è azzardato scommettere sulla DGA come apripista per l'intesa WGA-AMPTP. Le agende dei due sindacati sono troppo diverse», scrive Gene Maddaus su Variety.

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