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Il VPOD: «Lugano, la condanna alla lettera dei docenti di Viganello è fuori luogo»

Per il sindacato, oltre che essere una violazione della libertà di espressione e un mancato riconoscimento del compito della scuola di educare alla pace, è anche «una pressione sul corpo docenti»
Foto Vpod
Il VPOD: «Lugano, la condanna alla lettera dei docenti di Viganello è fuori luogo»
Per il sindacato, oltre che essere una violazione della libertà di espressione e un mancato riconoscimento del compito della scuola di educare alla pace, è anche «una pressione sul corpo docenti»

BELLINZONA - I docenti devono poter esprimere la loro opinione e la scuola ha il dovere di educare i giovani alla pace. Per questi motivi, il sindacato VPOD condanna la lettera che il Municipio di Lugano ha inviato al DECS in merito alla lettera aperta dei docenti della Scuola Media di Viganello alla popolazione in solidarietà al popolo palestinese.

Il Municipio ha definito la missiva «fuori luogo nell’ambito delle attività scolastiche e istituzionali», dato che le scuole dovrebbero mantenere un «ruolo imparziale e neutrale». Un parere che non piace al sindacato, che rimarca come «la libertà di espressione di chi opera nella scuola è un principio che nella sua legittimità va tutelato con chiarezza».

Inoltre, in un contesto dove sta avvenendo una tragedia umanitaria e «nell'inazione del Consiglio Federale», ritiene che stigmatizzare un gesto come quello dei docenti di Viganello, poi ripreso da altri Collegi, voglia dire «minare gli spazi di pensiero critico e di dibattito nel mondo della scuola». VPOD rimarca anche come la scuola non può limitarsi a essere neutrale ma debba educare alla pace e contribuire a formare la sensibilità degli allievi e dei cittadini di fronte agli accadimenti mondiali attuali.

Infine, la lettera del Municipio luganese è da considerarsi un'interferenza politica che «tende chiaramente a violare l’autonomia scolastica e la ripartizione di competenze tra Cantone e Comuni», divenendo «una pressione indebita sul corpo docente cantonale».

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