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LUGANO«Era una furia, in dieci minuti ha spaccato tutto»

27.10.22 - 18:33
Il responsabile, un richiedente l'asilo con problemi psichiatrici, ha provocato danni per decine di migliaia di franchi
Tio/20min foto lettore
«Era una furia, in dieci minuti ha spaccato tutto»
Il responsabile, un richiedente l'asilo con problemi psichiatrici, ha provocato danni per decine di migliaia di franchi

LUGANO - L'intenzione era quella di riaprire il prima possibile, già domani. Ma la chiesa di San Carlo Borromeo di via Nassa, all'indomani dei pesanti danni subiti, resterà chiusa anche domani, per dare la possibilità ai fedeli di sistemare quanto possibile. «Oggi abbiamo lasciato tutto com'era - confera Mauro Martini, sagrestano e vicepriore della confraternita proprietaria della chiesa - domani puliremo e sabato ripartiremo con le attività, messa compresa».

Questa mattina, attorno alle 7.40, l'edificio religioso è stato vittima di una pesante azione di vandalismo compiuta da un richiedente l'asilo nordafricano. Stando alle ricostruzioni, l'uomo era in uscita dall'ospedale psichiatrico di Mendrisio ed era diretto a Lucerna.

Secondo le testimonianze, in stato alterato, ha dapprima lanciato un vaso contro la statua della Madonna posta sopra l'altare e, successivamente, usando un candelabro e brandendo una lunga candela di resina come clava, ha rivolto la sua ira contro i tanti oggetti di valore presenti all'interno dello storico edificio del 1640. 

«Era una furia - ha raccontato Mauro Martini, sagrestano e vicepriore della confraternita proprietaria della chiesa - era pericoloso ed era difficile avvicinarlo. Abbiamo chiuso il portone e chiamato la Polizia: ma in dieci minuti ha distrutto ciò che ha trovato lungo la sua strada. Purtroppo, si tratta di statue e crocifissi storici e antichi. Ha spaccato tutto quanto poteva rompere».

Sul posto, è intervenuta anche la Polizia scientifica. I danni, stando ai primi calcoli, ammontano a una cifra compresa fra i 30 e i 50mila franchi. Nel pomeriggio, in visita alla chiesa è arrivato anche il vescovo di Lugano Alain de Raemy.

A questo proposito, la diocesi ha fatto sapere d'essere in contatto con le forze dell'ordine e di avere attivato l'assicurazione.

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