“Ho provato a liberarmi, mi ha puntato la pistola alla testa”

Parla la 69enne titolare della gioielleria rapinata lunedì mattina da quattro malviventi
CHIASSO - È ancora terrorizzata ma è di nuovo lì, la signora Luisa Lurà. Non molla. Lì dietro al bancone, dove si trovava questa mattina alle 10.30, quando una banda di quattro rapinatori è entrata nella sua gioielleria in corso San Gottardo a Chiasso.
“Mi hanno buttata a terra, con una pistola puntata alla testa: ma non mi sono data per vinta, ho provato a liberarmi con uno strattone”, racconta. Una signora di 69 anni contro un energumeno armato, mentre altri tre “hanno rotto la vetrina e frugavano, li sentivo frugare senza dirsi una parola”.
Si dibatte, la signora Luisa. Una mano le tappa la bocca, non respira. “Ho tirato uno strattone, e subito dopo per fermarmi mi hanno spruzzato lo spray orticante negli occhi” racconta ancora terrorizzata. Sono passate poche ore, soccorsa dalla Croce Verde la 69enne è subito tornata alla gioielleria, una volta dimessa. “Siamo solo in due, non posso permettermi di lasciare il negozio chiuso proprio ora sotto le Feste: sono tempi duri”.
Sempre più duri, in effetti: solo l’anno scorso la gioielleria della signora Lurà è stata visitata dai ladri, a maggio, “furto con destrezza”. E gli affari a Chiasso non permettono di assumere personale extra. “Questa mattina in negozio ero rimasta sola, è così il lunedì: si vede che mi hanno osservata e hanno studiato le abitudini del negozio”. In futuro la signora Lurà prenderà i suoi provvedimenti: “Cercherò di non rimanere mai sola. Altri dipendenti non posso permettermene… terremo duro”. Di chiudere, non se ne parla nemmeno. Sarebbe come darla vinta a loro. E da domani la gioielleria è aperta, come sempre.




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