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BELLINZONAPompieri cercansi: «Ecco perché ci chiamano eroi»

05.09.23 - 06:30
Sempre pronti ad aiutare la popolazione, combattono contro acqua e fuoco con coraggio e determinazione.
Federazione Pompieri Ticino
Pompieri cercansi: «Ecco perché ci chiamano eroi»
Sempre pronti ad aiutare la popolazione, combattono contro acqua e fuoco con coraggio e determinazione.

BELLINZONA - Freddezza, razionalità e predisposizione al lavoro di squadra, unite a passione e voglia di mettersi in gioco. Sono queste le caratteristiche necessarie per diventare pompiere volontario. Occorre poi «avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, essere domiciliati in Ticino e godere di una buona condizione fisica», ci spiega il direttore del Segretariato della Federazione Pompieri Ticino (FPT), Nelson Ortelli. «Ad ogni modo - prosegue - invito chiunque abbia intenzione di intraprendere questa attività di lanciarsi, di abbandonare ogni dubbio ed entrare a fare parte della nostra famiglia».

La FPT è alla ricerca di nuovo personale volontario. Martedì 12 settembre alle 20, si terrà infatti una serata informativa, nelle diverse sedi dei corpi pompieri del cantone, a cui si potrà partecipare previa iscrizione. Per l’occasione, si potrà conoscere da vicino l’attività pompieristica e l’impegno che comporta.

Carenza di pompieri? - «Attualmente la situazione è soddisfacente, ma osserviamo un andamento al ribasso. Speriamo tramite questa Giornata informativa di riuscire a reclutare altre forze, per poter compensare le partenze di chi lascia, per svariate motivazioni», racconta Ortelli.

Non si tratta nemmeno di un calo di interesse. Più che altro di «un aumento degli impegni di ogni singola persona». Insomma, le pressioni lavorative e le attività varie sottraggono sempre più tempo da dedicare al volontariato. 

Non si scherza con il fuoco - Nulla a che vedere con l’immaginario collettivo che percepisce il lavoro del pompiere come difficile e pericoloso. Il presidente della FPT, infatti, rassicura: «È vero, interveniamo in un contesto precario. Ma la regola più importante di tutte prevede che si intervenga nella massima sicurezza. Se non sussiste, non si agisce».

Serve soprattutto passione - «La motivazione più grande risiede soprattutto nell’aiutare il prossimo. Lo abbiamo visto con i recenti nubifragi: dare una mano a chi è nel bisogno è la parte più motivante di questa attività. E deve fungere da agente trainante anche per chi sta ancora tentennando a fare questo passo».

Mito da sfatare - L'invito a diventare pompiere non è inteso solo per gli uomini. Oggi ci sono diverse donne che svolgono questo ruolo, al pari degli uomini, anche in Ticino. «Chiunque può farlo. È retaggio culturale pensare che il pompiere sia alto, robusto e maschio».

Eroi si nasce e si diventa - «Capacità di gestire le proprie emozioni e razionalità» consentono ai pompieri di agire in modo tempestivo ed efficace. «È questo che fa nascere l’idea che siamo degli eroi». Un livello che si raggiunge grazie alla propria indole personale, ma soprattutto con una «adeguata formazione, lavorando sull’apprendimento di tecniche e strumenti adeguati per imparare ad affrontare fuoco, acqua e le altre emergenze nel modo più sicuro possibile».

L'invito - Martedì prossimo gli aspiranti volontari potranno toccare con mano l’attività pompieristica. «Nel corso dell’incontro, nelle caserme di quasi tutto il cantone, saranno presentati il percorso formativo e l'impegno previsto in termini di giornate da dedicarvi. Desideriamo che gli interessati vadano a casa con un’idea chiara» su questa attività che Ortelli descrive senza indugio come «arricchente e appagante».

Attività specializzata - L'aumento dei periodi di siccità e il conseguente rischio di incendi boschivi, è una tematica sempre più di attualità. «Abbiamo deciso dare particolare rilevanza a questa figura, specializzata nel contesto boschivo. Il pompiere di montagna deve amare bosco e montagna, ma anche lo sforzo fisico. Questo perché la durata degli interventi è più lunga rispetto a quelli urbani. Si parla di una durata di 1 o 2 giorni, a fronte di 2 o 3 ore».

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