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CANTONEOrologiai, l'industria li cerca ma quasi nessuno li trova

22.02.23 - 06:30
In Ticino ogni anno vengono assemblati 8 milioni di pezzi e la domanda è in continua crescita. Ma mancano 4000 addetti
Foto TiPress
Orologiai, l'industria li cerca ma quasi nessuno li trova
In Ticino ogni anno vengono assemblati 8 milioni di pezzi e la domanda è in continua crescita. Ma mancano 4000 addetti

LUGANO - In Ticino le aziende associate all'ATIO (l'Associazione Ticinese Industria Orologiera) sono quarantacinque (indotto compreso); duemilanovecento le persone del comparto che contribuiscono al successo numerico produttivo della regione, dove ogni anno si assemblano 8 milioni di orologi per un valore superiore ai 500 milioni di franchi.

Gli orologi made in Swiss sbancano il mercato, ma ha bisogno di personale qualificato: che non si trova - Ai numeri da record dell'export di "pezzi" made in Swiss che si registra a livello nazionale (a gennaio si è registrato un +8,6% e 1,86 miliardi di franchi), il Ticino contribuisce in modo rilevante.

Ma anche qui, come nel resto della Svizzera, a fronte di una domanda che è in costante crescita diminuisce la disponibilità di personale altamente qualificato. Le stime, infatti, prevedono che nel 2026 in tutta la Confederazione mancheranno 4mila addetti di alta specializzazione.  

Il co-presidente di Atio Alessandro Recalcati: «Difficoltà reale» - «La difficoltà nel reperire figure che abbiano delle competenze tecnico-meccaniche alte è reale - conferma Alessandro Recalcati, co-presidente di ATIO - ma osservo che è una tensione industriale che abbraccia tutti i settori, non solo il nostro. Certo è indubitabile che la difficoltà assume ben altra portata quando, come nel nostro caso, hai una situazione di mercato che da anni, fatta eccezione per il 2008 e gli anni pandemici, è in continua crescita. L'export 2022 per il nostro settore ha fatto registrare cifre da record».

Il personale qualificato da ricercare sulla "piazza" estera: la Lombardia, culla di orologiai e assemblatori - Per aumentare o comunque stare al passo con l'incremento delle forniture servirebbero più orologiai: l'industria li cerca ma sul mercato se ne trovano sempre meno.

«L'area geografica di riferimento per il reperimento delle qualifiche di cui il nostro comparto ha bisogno è la Lombardia - spiega Recalcati - perché in Svizzera non ci sono scuole di specializzazione afferenti alle specificità richieste dalle nostre imprese. Siamo però di fronte a un fatto nuovo - rivela - è cioè che complice una ritrovata floridità economica, in quella regione italiana oggi facciamo fatica a intercettare le professionalità che richiedono i nostri imprenditori. Abbiamo notato - argomenta il co-presidente di ATIO - proprio una certa difficoltà di attrarre a noi specialisti e anche figure come ingegneri o i tecnici gestionali».

Il nuovo accordo fiscale accentuerà le difficoltà di reperimento di addetti specializzati - Una situazione - prevede Recalcati - destinata ad acuirsi con il recente accordo fiscale siglato tra l'Italia e la Svizzera: «Ho il timore che questa sarà la tendenza - ammette Recalcati - beh, del resto, mi sembra che i nostri vicini stiano incentivando non solo i frontalieri ma anche i lavoratori svizzeri a operare nel territorio italiano di confine. Ho letto da qualche parte anche di aiuti sociali che verrebbero assicurati a chi opterà per certe scelte professionali e di vita».

L'aumento di fatturato - Ma intanto, nonostante le difficoltà correnti legate alla carenza di professionalità altamente qualificate, il fatturato cresce e gli orologi made in Swiss che escono dalle fabbriche ticinesi si vendono sempre di più all'estero: a questo contribuisce anche il rafforzamento delle ordinanze previste per fregiarsi della denominazione di origine.

Il rigido protocollo per fregiarsi del "Made in Suisse" - Il co-presidente di ATIO ricorda che «dal 2019 sono richieste condizioni sempre più precise per potere dare all'orologio il titolo di "made in Swiss", tanto che abbiamo avuto casi di aziende che non potendo intervenire finanziariamente per conformarsi agli standard richiesti hanno abbandonato lo Swissmade». Il protocollo esige chiaramente che almeno il 60% del prodotto sia realizzato nel territorio elvetico.

La componentistica: elementi metallici e quadranti forniti dall'industria ticinese - Dalle fabbriche del Ticino arriva tutta la componentistica necessaria all'assemblaggio: «Dagli elementi metallici ai quadranti - spiega Recalcati - al nostro fabbisogno provvedono le industrie locali».

Lo stop all'import di oro dalla Russia non ha ricadute negative per i produttori ticinesi - Da agosto la Confederazione ha vietato l'import di oro dalla Russia, utilizzato dalle aziende svizzere per i processi di colatura sugli orologi: lo stop all'oro russo non sembra ripercuotersi negativamente sull'industria orologiera ticinese. «La Svizzera - argomenta il co-presidente di ATIO - è un grande raffinatore di oro e non risentirà dello stop alle importazioni. Il divieto non influisce comunque nelle attività dell'imprenditoria di settore ticinese».

 

 

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COMMENTI
 

Panoramix il Druido 1 anno fa su tio
Redazione: Non esiste l'espressione "Made in Swiss"; o è "Swiss Made" oppure "Made in Switzerland".

falco8 1 anno fa su tio
ha ha ha, ma queste ditte si trovano qui in tiCina solo per il personale low-cost, costa anche molto meno che nel Giura. Il made in CH è marketing, non significa più nulla in questo ramo, è ridicolo.

Joe_malcantone 1 anno fa su tio
Che p..le che raccontano. Esperienza personale : le persone altamente qualificate che prendono dalla Lombardia NON HANNO esperienza , alcune volte neanche un diploma generico , ma si accontentano di stipendi da fame . A parità di competenze se mi candido io non vengo degnato nemmeno di una risposta ……(l’ho fatto perché sono alla ricerca di un lavoro….). Quindi ? Come la mettiamo????

Panoramix il Druido 1 anno fa su tio
Risposta a Joe_malcantone
Salari minimi nell'industria orologiera per il Canton Ticino: Non qualificati: 3'120.- (+ 60.- di contributo per la cassa malati) / Qualificati 3'700.-

Adegheiz 1 anno fa su tio
Risposta a Panoramix il Druido
Se non ti metti d’accordo per meno. E quei 60 franchi non sono cassa malati, ma assicurazione malattia, che ti paga lo stipendio in caso di malattia

Geni986 1 anno fa su tio
Bene se allora i 45 titolari delle ditte fossero imprenditori come quelli di una volta, potrebbero fare in modo di intraprendere tutti i passi necessari per mettere in piedi tutta l'infrastruttura e l'organizzazione necessarie ad avere una formazione professionale nell'ambito orologiero anche in Ticino. Così come hanno fatto tutte le altre associazioni di categoria nel tempo. Chiaro che costa tempo e denaro; e chi è più disposto ad avere questa lungimiranza? Meglio guadagnare il più possibile nell'immediato così da avere i piedi al caldo se tutto va totalmente a ramengo.

Geni986 1 anno fa su tio
Risposta a Geni986
Comunque la scuola c'è a Trevano. Scusate se non mi sono informato prima.

bradipo 1 anno fa su tio
Risposta a Geni986
C'è interesse? Lo stipendio da ccl è direi abbastanza interessante. Sarebbe interessante sapere quante di queste industrie lo rispettano... https://cpih.ch/salaires/

Sissi77 1 anno fa su tio
Non c e nessuna sxuola in Tocino...purtroppo

Sax_J 1 anno fa su tio
Risposta a Sissi77
La scuola c’è, e si trova a Trevano.

francox 1 anno fa su tio
3000 franchi, età massima 30 anni. Ecco perchè molte ditte "non trovano" abbastanza residenti che rispondono ai requisiti.

Geni986 1 anno fa su tio
Domanda fondamentale tralasciata: quante di queste 45 ditte formano apprendisti?

Adegheiz 1 anno fa su tio
Risposta a Geni986
Nessuna. Non ci sono scuole specializzate. E costa meno prendere qualcuno di già formato

Sax_J 1 anno fa su tio
Risposta a Adegheiz
La scuola c’è, si trova a Trevano. Ditte, fuori dall’Atio formano sia apprendisti che articoli 33 (personale con esperienza ma senza diploma)

M70 1 anno fa su tio
ma per favore! che non ci siano tanti diplomati può anche essere ma quelli che lo sono, e ne conosco, sono finiti in assistenza perchè al loro posto vengono assunti "qualificati" da oltre confine..che fino al giorno prima facevano i baristi!

CJ 1 anno fa su tio
Bisognerebbe sapere i stipendi applicati al settore … ho quella vaga idea che siano i minimi salariali … tipo netti 3000 o poco più … se invece non è così è ancora peggio vuol dire che non sappiamo formare i giovani dove servono …
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