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LUGANOLa famiglia Rusca tra diari, pianoforti fortunati e fatti di sangue

26.09.22 - 06:30
La lunga storia del famoso casato insediatosi a Cassina d'Agno è stata racchiusa in un libro
La famiglia Rusca a Buenos Aires
La famiglia Rusca tra diari, pianoforti fortunati e fatti di sangue
La lunga storia del famoso casato insediatosi a Cassina d'Agno è stata racchiusa in un libro

LUGANO - La famiglia Rusca nei secoli ha rivestito un ruolo importante nella storia del Ticino e non solo. Un ramo illustre di questo casato originario di Como si stabilì nel XV secolo a Cassina d'Agno, una volta considerata una località strategica in quanto si trovava sulla via Francisca che univa Roma, Milano e Varese ai valichi alpini attraverso la Valganna. Tra i discendenti oggi troviamo anche diversi personaggi noti del cantone. 

Ora il libro "I Rusca della Cassina d'Agno" racchiude la storia (e le avventure) della famiglia Rusca. L'autore, Arturo Cattaneo (architetto, sacerdote e docente alla Facoltà di Teologia di Lugano), nonché discendente dei Rusca, ha cominciato a raccogliere il materiale poco prima del primo lockdown: «Ho ritrovato numerose fotografie di famiglia dopo la morte di mia mamma. Inizialmente avevo pensato di costruire una raccolta solo per i miei familiari, ma l'importanza che hanno rivestito alcuni discendenti dei Rusca e gli "incroci" con altre importanti famiglie ticinesi mi hanno portato a rendere pubblica la storia del casato» ci ha raccontato.

La stesura del libro - «È stato un lavoro commovente ed emozionante, ma anche a tratti divertente in quanto mi ha permesso di "giocare" un po' a fare il detective» prosegue l'autore. «La ricerca e la stesura del libro però mi ha soprattutto riempito di gratitudine: conoscere le storie dei propri antenati, sapere quanto hanno lavorato e le difficoltà che hanno superato non ha prezzo. Questi valori che ci hanno trasmesso mi hanno infuso anche un gran senso di responsabilità». 

Il libro, oltre a racchiudere sedici tavole genealogiche e un centinaio di fotografie, conta anche numerosi approfondimenti riguardanti i contesti storici, redatti dagli studiosi Antonietta Moretti e Agostino Lurati (quest'ultimo aveva già scritto un libro sul Beato Nicolò Rusca).

«Inizialmente ho dovuto chiedere aiuto ai parenti più anziani che potevano ricordarsi i nomi e le parentele più remote, in modo da ricostruire l'intera genealogia. Poi ho ampliato le ricerche ai giornali e agli archivi. Alla fine ho impiegato due anni tra la raccolta delle informazioni e la pubblicazione».  

Tra omicidi, pianoforti fortunati, e diari - Durante le ricerche sono emersi anche momenti drammatici: «Come ogni famiglia, anche il casato dei Rusca conta nella sua storia episodi difficili, tra incidenti e persino omicidi» prosegue Cattaneo. Indagando sono emerse anche storie incredibili, come quella di Cecilia Rusca, che tornando dall'Argentina voleva portare in Svizzera anche il suo amato pianoforte. Poco prima dell'imbarco però la compagnia di navigazione spiegò alla donna che non disponeva di una cabina così grande da poter ospitare lei, i suoi figli e lo strumento. Cecilia decise allora di ritardare la partenza di qualche giorno, in modo da trovare una cabina più grande. Una scelta, quella dettata dal pianoforte, che salvò la sua vita e quella dei figli (e quindi quella di tutti i discendenti di quel ramo della famiglia), in quanto il piroscafo scelto inizialmente si inabissò nell'Atlantico. 

Durante le ricerche sono state trovate anche vere e proprie chicche: «Del mio trisnonno Natale II (1810-1880), che era emigrato in Argentina, si è persino conservato una specie di diario, tra appunti di contabilità e annotazioni personali. Fra le pagine si trovano diverse ricette per creare balsami e unguenti curativi e addirittura rimedi contro la peste, oltre ad annotazioni di spese sia professionali che domestiche» prosegue Arturo Cattaneo. «Invece Tullio Rusca, il fratello del mio bisnonno, essendo ingegnere ferroviario, ha fatto una fortuna immensa in Sud America arrivando a progettare le linee ferroviarie in Argentina, Uruguay e Paraguay. Una volta tornato a Cassina d'Agno, insieme ad altre due famiglie, ha contribuito a costruire la ferrovia Lugano - Ponte Tresa. Non sapevo niente di queste storie, ed è stato incredibile scoprirle poco a poco durante le ricerche per il libro». 

Famiglia di notai e avvocati - Fin dai primi tempi in cui i Rusca si sono insediati a Cassina d'Agno hanno ricoperto ruoli importanti nella società. Fino al 1798 i Rusca hanno rivestito la carica pubblica di "cancelliere", ovvero segretario della Pieve civile di Agno, che riuniva i rappresentanti dei comuni del Malcantone e della Valle del Vedeggio, ricorda lo storico Giovanni Maria Staffieri. La famiglia Rusca contava anche numerosi prevosti della Pieve (la collegiata di Agno era stata costruita da Tullio Rusca) e diversi artisti (alcuni giunti fino a San Pietroburgo, come Francesco Rusca). 

I discendenti oggi - Tra i discendenti della famiglia Rusca figurano anche numerosi volti noti. La linea notarile dell’illustre casato riemerse con uno dei figli di Natale II (1810-1880), Natale III (1855-1946), nonché bisnonno di Arturo Cattaneo, che fra l’altro fu rettore del Liceo cantonale e presidente del Gran Consiglio. Continuò poi in suo figlio Mario, nel nipote Franco Cattaneo e nei bisnipoti Angelo Tarchini, John Noseda (ex Procuratore generale del Canton Ticino), Lorenzo Anastasi, Sergio Cattaneo e la trisnipote Isabella Tarchini. Ma anche Andrea Rusca, esperto in diritto internazionale e arbitrato, il quale è bisnipote dell’ingegnere Tullio. Un altro famoso discendente, bisnipote di Natale III, è l’imprenditore Silvio Tarchini (patron del Fox Town, tra le altre cose).

Una folta schiera di discendenti, che Arturo Cattaneo ha deciso di riunire nel mese di maggio: «Molti non si erano nemmeno mai visti, e alcuni sono arrivati persino dall'Australia. Eravamo circa un centinaio» conclude con voce emozionata. 

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