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STATI UNITI / SVIZZERA

Amherd denuncia all'ONU gravi violazioni al diritto internazionale

«Dobbiamo essere pronti a negoziare con tutte le grandi regioni del mondo»
Keystone-Sda
Fonte ats
Amherd denuncia all'ONU gravi violazioni al diritto internazionale
«Dobbiamo essere pronti a negoziare con tutte le grandi regioni del mondo»
NEW YORK - Il pesante tributo che la popolazione civile paga nelle crisi e nei conflitti attuali rafforza la determinazione della Svizzera a continuare a considerare il diritto internazionale umanitario come una priorità assoluta. È quanto ha sotto...

NEW YORK - Il pesante tributo che la popolazione civile paga nelle crisi e nei conflitti attuali rafforza la determinazione della Svizzera a continuare a considerare il diritto internazionale umanitario come una priorità assoluta. È quanto ha sottolineato oggi la presidente della Confederazione Viola Amherd davanti all'ONU.

Con l'adesione all'ONU nel 2002, la Svizzera ha manifestato la volontà di assumersi la responsabilità e di partecipare alla politica internazionale in uno spirito di solidarietà. «Da allora il mondo è cambiato, ma non i nostri principi», ha detto Amherd al dibattito generale della 79esima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

Non dividere il mondo in blocchi - Amherd ha osservato con preoccupazione che le tensioni si intensificano in tutto il mondo e che nascono nuovi conflitti. «Assistiamo a gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, dal Myanmar all'Ucraina, dal Medio Oriente al Sudan», ha affermato la presidente della Confederazione, che ha anche constatato «un eclatante disprezzo per i confini riconosciuti a livello internazionale».

La decisione di lavorare meglio insieme, indipendentemente dai regimi politici, dalle strutture economiche e dalle differenze culturali, è un inizio, ha detto Amherd. «Il mondo non deve essere diviso in blocchi. Ciò implica che dobbiamo essere pronti a negoziare con tutte le grandi regioni del mondo. Il diritto internazionale deve sempre rappresentare la base» su cui concentrare gli sforzi per promuovere la pace e la sicurezza.

Le Convenzioni di Ginevra, di cui quest'anno si celebra il 75esimo anniversario, regolano le basi legali della guerra e quindi anche la protezione dei civili. «Tuttavia, gli ultimi dati delle Nazioni Unite tracciano un quadro catastrofico della comunità internazionale. La popolazione e le infrastrutture civili non sono adeguatamente protette e sono addirittura ripetutamente esposte ad attacchi», ha criticato Amherd.

Ucraina, Gaza e Sudan in primo piano - La presidente della Confederazione ha ricordato la conferenza di pace di alto livello per l'Ucraina, che la Svizzera ha ospitato quest'estate al Bürgenstock (NW) con circa 100 Stati e organizzazioni internazionali. «Il nostro obiettivo era fornire un primo impulso per una pace giusta e duratura in Ucraina», ha dichiarato Amherd. I 94 Stati che hanno firmato il comunicato congiunto della conferenza svoltasi al Bürgenstock hanno riaffermato il loro impegno nei confronti dei principi della Carta delle Nazioni Unite.

La Svizzera si è inoltre impegnata affinché il Consiglio di Sicurezza adottasse risoluzioni per un cessate il fuoco, in particolare per Gaza e il Sudan. È urgente che queste risoluzioni vengano attuate e rispettate. «La pace è troppo preziosa per diventare un terreno di gioco per interessi particolari», ha dichiarato Amherd.

Cambiamento climatico e disinformazione - Come sfide per l'umanità, Amherd ha anche menzionato il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità che avrebbero conseguenze sulla sopravvivenza di un numero sempre maggiore di persone. Molti accordi internazionali sull'ambiente non sono applicati o lo sono in modo inadeguato, ha affermato la presidente della Confederazione, che ha invitato a compiere passi coraggiosi per trovare soluzioni.

Infine, Amherd ha espresso preoccupazione anche per l'aumento della disinformazione, che mina la libera formazione di opinione basata sui fatti. «La disinformazione è un veleno. Vogliamo contrastarla distinguendo meglio tra la libertà di opinione e la manipolazione dei fatti; smascherando le influenze illecite, promuovendo dibattiti aperti e leali e fornendo informazioni trasparenti e obiettive come governi e organizzazioni internazionali», ha concluso Amherd.

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