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SVIZZERA «Che fatica far capire il no della Svizzera a spedire armi in Ucraina»

19.02.23 - 12:24
Viola Amherd era alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco e ha faticato non poco per far comprendere la posizione della Svizzera.
Adrian Moser/Tamedia
Fonte ATS
«Che fatica far capire il no della Svizzera a spedire armi in Ucraina»
Viola Amherd era alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco e ha faticato non poco per far comprendere la posizione della Svizzera.

BERNA - Alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco la ministra della difesa Viola Amherd ha dovuto spiegare a diversi colleghi europei perché la Svizzera, in virtù della sua neutralità, non può consentire la riesportazione di materiale bellico in Ucraina. Una posizione che però ha faticato a fare breccia fra i suoi interlocutori, rivela la stessa consigliera federale.

"Ho spiegato che la Svizzera non può esportare armi verso Paesi in guerra. Questo è stato capito", afferma Amherd in un'intervista accordata a Le Temps ieri sera. Discorso diverso per quel che riguarda il divieto di riesportazione, in merito al quale le ragioni elvetiche non sono state capite, aggiunge la vallesana.

Amherd ha comunque informato i presenti che il tema è d'attualità nella Confederazione, sia tra i politici sia tra la popolazione. "In Parlamento si sta discutendo una modifica della legge in materia. Potrebbero quindi esserci dei cambiamenti". Berna ha finora respinto le richieste di tre Paesi (Spagna, Germania e Danimarca), che intendevano riesportare materiale bellico svizzero.

Amherd ha ricordato che la Confederazione sostiene l'Ucraina in altri modi, ad esempio tramite l'aiuto umanitario e lo sminamento. Ha inoltre ripreso tutte le sanzioni dell'Ue contro la Russia. "Questo è molto apprezzato", ha commentato la consigliera federale, secondo cui è importante che la Svizzera eviti di restare isolata.

Sull'eventuale espulsione di diplomatici di Mosca, la titolare del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) è rimasta vaga, sottolineando come ci siano diverse possibilità di azione prima di arrivare a tal punto.

La ministra ha poi chiesto maggiori risorse per l'esercito, parlando di lacune attuali provocate da risparmi passati. In merito ai nuovi caccia, ha assicurato che, dopo aver discusso a Monaco con il produttore americano Lockheed Martin, la prima fornitura di F-35 è sempre prevista per il 2027. Per quel che concerne la cooperazione internazionale sulla sicurezza, Amherd ritiene che vadano aumentati i contatti con Nato e Unione europea: discussioni sono in corso in questo senso.

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COMMENTI
 

Evry 1 anno fa su tio
Il Capo dell'esercito va sostituito al più prsto x che non è assolutamente all'altezza del mandato !!! dimostrato da diverse sue esternazioni !!

TonyPalloni 1 anno fa su tio
Ce' niente da capire. Se acquisto armi svizzere adesso per direttamente inviarle in conflitto in corso, capisco motivazioni, ma se tali armi, acquistate in tempi antecedenti al conflitto, credo son libero di gestirmi arsenale come meglio credo. Nel modo presentato, appare acquisto armi in svizzera, come ad uso esclusivo decorazioni al pari degli orologi a cu-cu.

RV50 1 anno fa su tio
Risposta a TonyPalloni
Tony tu quando ai acquistato materiale bellico in Svizzera avevi firmato un accordo e non specificava che cera una data di scadenza ... l'hai acquistato per tuo uso e te la tieni in deposito o la usi sul tuo territorio ...se c'é un accordo lo si deve rispettare e non gestirlo come ti pare e piace altrimenti acquisti altrove ....

Taurus57 1 anno fa su tio
Nulla da far capire la Svizzera è neutrale e non è schiava da doversi giustificare. Cassis non è un politico lungimirante, e non dovrebbe stare dove sta, finora non ha giustificato il suo ruolo, sembra rappresenti tutt'altro che la Svizzera.

tulliusdetritus 1 anno fa su tio
Sembra che il più duro da convincere sia stato Cassis

Princi 1 anno fa su tio
Viola tieni duro

RV50 1 anno fa su tio
Ma scusate quando é stato stilato il contratto d'acquisto da parte di paesi terzi con la Svizzera per materiale bellico si era ben specificato che l'uso del materiale bellico sarebbe servito solo alla nazione che l'acquistava e non per poi esportarlo in altre nazioni .... se c'é stato un accordo del genere cari i miei germanici e co rispettate gli accordi altrimenti andate altrove a procurarvi munizioni e via dicendo e non pretendere che una nazione debba cambiare a vostro piacimento determinati accordi .... quindi smettetela di rompere i co...ni e fatevi i cavoli vostri ma a casa vostra

leobm 1 anno fa su tio
Per chi è oggi accecato dalla ricerca della sola "vendetta" il non comprendere la nostra posizione è assolutamente normale. Non dobbiamo mai dimenticare che se già ora non siamo visti bene dalla Russia per essere dei potenziali mediatori tra le due parti visto che abbiamo seguito la line delle sanzioni, men che meno lo saremmo se allentassimo la nostra neutralità solo per "l'immagine del fronte occidentale" su questa maledetta situazione. In fin dei conti le nostre munizioni quanto durerebbero qualche minuto forse? E poi? Cosa saremmo utili a cosa? Cosa saremmo utili agli Ucraini? Cosa saremmo utili per la pace? Saremmo utili ad assolutamente niente. E allora? quale é la decisione più saggia da prendere? Quella che possa portare le parti a un tavolo rotondo per giungere alla pace tra i due.
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