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BASILEA CAMPAGNABimbi in gita, ricoverati e poi dimessi. I genitori: «Abbiamo temuto il peggio»

29.05.24 - 22:02
13 scolari finiscono dal bosco in ospedale, dopo essere entrati in contatto con la processionaria. Le famiglie ora accusano la scuola.
20min
Dopo l'incidente l'area del bosco di Rünenberg è stata chiusa.
Dopo l'incidente l'area del bosco di Rünenberg è stata chiusa.
Fonte 20min/Polca Basilea Campagna
Bimbi in gita, ricoverati e poi dimessi. I genitori: «Abbiamo temuto il peggio»
13 scolari finiscono dal bosco in ospedale, dopo essere entrati in contatto con la processionaria. Le famiglie ora accusano la scuola.

RÜNENBERG - Martedì era stato il giorno del grande spavento per i bambini di una scuola elementare in gita nel bosco e per i loro familiari, oggi invece è la rabbia dei genitori a farsi sentire.

Ma facciamo un passo indietro. Nella tarda mattinata di martedì, durante la gita scolastica di una classe della scuola elementare di Basilea Città nel bosco di Rünenberg BL, i bambini, tra i nove e gli undici anni, sarebbero - come ipotizzato dalla Polizia di Basilea Campagna - entrati in contatto diretto con la processionaria della quercia. Cosa che ha originato forti reazioni allergiche: prurito alla pelle, agli occhi e difficoltà a respirare. Dopo aver ricevuto le prime cure mediche sul posto, 13 scolari sono stati successivamente portati in vari ospedali: tre in elicottero, gli altri dieci in ambulanza

Le dimissioni dopo le cure - L'area del bosco interessata è stata poi chiusa proprio a causa dell'infestazione da parte della processionaria della quercia. Quanto ai bimbi, tutti sono poi stati dimessi. La conferma è arrivata oggi (mercoledì). I dieci bambini portati in ambulanza sono stati dimessi molto rapidamente. Mentre nella serata di martedì hanno lasciato l'ospedale anche i tre che preoccupavano maggiormente, perché con sintomatologia più grave. «I sintomi presenti e gli ulteriori esami effettuati ci permettono di concludere che la reazione allergica è molto probabilmente dovuta al contatto diretto con la processionaria della quercia», ha confermato la Polizia cantonale.

La protesta dei genitori - «Abbiamo scoperto solo poco prima delle 16 sull’app dei genitori che era successo qualcosa. Fino ad allora pensavamo che i nostri figli stessero bene», raccontano i familiari dei giovani studenti a 20minuti. «Nessun bambino è stato raggiungibile tramite cellulare o smartwatch», ha spiegato una mamma. E ancora, «a mia figlia e a tutti gli altri è stato proibito persino di informarci. Lo smartwatch ha un pulsante di emergenza che ha proprio lo scopo di informare i genitori in emergenze come questa».

E una volta radunati insieme al team di assistenza, alla polizia e al medico d’urgenza, i familiari raccontano di aver dovuto aspettare un'ora e mezza senza ricevere notizie: «Nessuno ci ha detto cosa stava succedendo». Solo «alle 17:30 - racconta una mamma - un medico ci ha dato un elenco di nomi e il numero di bambini che erano in ospedale. Avrebbero potuto dircelo fin dall'inizio che si trattava di una reazione allergica e quali bambini ne erano stati colpiti. Invece abbiamo aspettato in tutto quasi cinque ore, siamo stati lasciati tutti all’oscuro».

«Abbiamo temuto il peggio» - Tanto che molti genitori sono andati nel panico e sono crollati:«Abbiamo temuto il peggio, pensavamo che fosse morto qualcuno. Gli insegnanti hanno causato caos, prima tra i bambini e poi tra noi genitori, facendoci aspettare a lungo e non volendo raccontarci cosa era successo».

Ma, come detto, dopo un certo tempo tutti i bimbi sono stati dimessi e dopo la somministrazione di «gocce per gli occhi e crema al cortisone», ora stanno bene e sono tutti a casa. Si attendono ora chiarimenti da parte dell'istituto scolastico.

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