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BERNADuplice delitto di Spiez, confermato l'ergastolo

19.12.17 - 14:52
Nel 2013 un uomo, assieme al figlio minorenne, uccise brutalmente il direttore di un istituto pedagogico minorile e la sua compagna
Duplice delitto di Spiez, confermato l'ergastolo
Nel 2013 un uomo, assieme al figlio minorenne, uccise brutalmente il direttore di un istituto pedagogico minorile e la sua compagna

BERNA - Il Tribunale d'appello del Canton Berna ha confermato la condanna alla detenzione a vita contro un uomo, ritenuto responsabile - assieme al figlio allora minorenne - di un duplice omicidio avvenuto nel 2013 a Spiez (BE), dove vennero brutalmente uccisi il direttore di un istituto pedagogico minorile e la sua compagna. Ha invece revocato l'internamento, chiesto in prima istanza. L'accusato farà ricorso al Tribunale federale.

L'internamento è un provvedimento da usare solo in casi eccezionali, ha sottolineato il presidente della Corte penale, Peter Zihlmann. Finché la sicurezza pubblica viene assicurata anche con una lunga pena detentiva, un internamento non è necessario, a suo avviso. Una semplice supposizione di recidiva non basta.

Il motivo del duplice delitto, secondo l'accusa, fu la vendetta. L'omicida, un 49enne svizzero di origini italiane, riteneva infatti che il figlio fosse stato vittima durante il suo soggiorno nell'istituto di vessazioni e punizioni corporali.

A dieci anni di distanza da quei fatti, l'11 maggio del 2013, padre e figlio si presentarono all'istituto per l'infanzia, chiesero dove fosse il direttore (53 anni), lo trovarono in camera da letto e secondo l'accusa lo uccisero brutalmente con una sessantina di coltellate.

La stessa sorte toccò alla sua compagna (51 anni) intervenuta per prestare soccorso e considerata una testimone scomoda. Dopo il delitto la polizia brancolò a lungo nel buio: riuscì a mettere le mani sui responsabili solo 18 mesi più tardi.

La difesa aveva chiesto l'assoluzione dell'uomo, basandosi su dichiarazioni del figlio che si era assunto l'intera responsabilità del delitto affermando che il padre era estraneo alla vicenda.

Il Tribunale minorile del canton Berna ha già condannato il 19 dicembre del 2016 il figlio, all'epoca dei fatti 16enne, a quattro anni di carcere. Si tratta della pena massima prevista per reati di questo genere. Nei suoi confronti è stato pure disposto il collocamento in un istituto chiuso, nonché un trattamento psicoterapeutico. Questi provvedimenti potranno essere rinnovati sino al compimento del 25esimo anno.

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