"Guaritore" di Berna: accusa chiede 15 anni di carcere
"Prove dirette, ha ammesso il procuratore Hermann Fleischhackl, non ce ne sono", ma la concatenazione degli indizi "parla chiaro". Tutto porta in modo ragionevole ad escludere qualsiasi dubbio sulla colpevolezza del "guaritore" e insegnante di musica.
L'accusato, ha continuato il procuratore davanti al tribunale regionale di Berna-Mittelland, ha preparato i suoi atti "in modo minuzioso". Ha agito senza scrupoli e abusato della fiducia dei suoi pazienti e dei suoi allievi.
Le vittime, ha detto, hanno tutte descritto in modo credibile le circostanze in cui sono state contagiate. L'accusato, dal canto suo, ha invece in più di un'occasione rilasciato false dichiarazioni in modo consapevole e si è ingarbugliato in contraddizioni.
È escluso, come sostenuto dal "guaritore", che le vittime si siano infettate vicendevolmente attraverso siringhe o rapporti sessuali. Fleischhackl non ha saputo indicare i motivi di tale gesto, ma ha anche detto che per giungere a una condanna non è necessario dimostrare i moventi del reato. È manifesto, ha concluso, che l'accusato ha inoculato il virus in modo intenzionale.
Il "guaritore" non ha assistito alla lettura della richiesta di pena. Il 54enne oggi non si è infatti presentato in aula e quando i giudici hanno chiesto alla polizia di andare a prelevarlo al suo domicilio, lui si è barricato in casa, minacciando di sparare dalla finestra. La zona è nel frattempo stata transennata.




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