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VALLESEIl "good hosting" negli stadi? «Un fallimento»

12.05.22 - 11:32
Lo afferma il consigliere di Stato Frédéric Favre. Il progetto è stato lanciato da Swiss Football League nel 2015
Tipress (foto d'archivio)
Fonte ats
Il "good hosting" negli stadi? «Un fallimento»
Lo afferma il consigliere di Stato Frédéric Favre. Il progetto è stato lanciato da Swiss Football League nel 2015

SION - «Il concetto di "good hosting" (buona accoglienza) negli stadi è chiaramente un fallimento in termini di sicurezza». Lo afferma il consigliere di Stato vallesano Frédéric Favre, rispondendo a un'interpellanza della sinistra.

Il progetto è stato sviluppato dalla Swiss Football League (SFL) e lanciato nel 2015 con l'obiettivo di calmare la situazione all'ingresso degli stadi, accogliendo i tifosi non con agenti di polizia armati, ma con steward. I controlli vengono effettuati in modo sporadico e non sistematico.

Il "good hosting" autorizza solo la perquisizione di un tifoso su dieci all'ingresso, critica Favre, capo del Dipartimento sicurezza, istituzioni e sport, aggiungendo che dalla sua introduzione, l'uso di fuochi pirotecnici è aumentato, con gravi incidenti allo stadio Tourbillon.

Il Consigliere di Stato si rammarica anche per l'abbandono dei biglietti nominativi. L'identità delle persone che si recano allo stadio non viene controllata, rendendo molto difficile l'identificazione dei tifosi ad alto rischio.

La scorsa estate, l'FC Sion è stato il primo club svizzero a introdurre - su decisione di Frédéric Favre - i biglietti nominativi per meglio prevenire gli atti di teppismo e, a lungo termine, alleggerire le misure di sicurezza. In ottobre ha però abbandonato la misura, di fronte alle critiche dei tifosi e rammaricandosi di non essere trattato alla stregua delle altre squadre di calcio.

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