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ZURIGOCacciato dalla polizia a causa di un film

05.04.19 - 21:22
La polizia zurighese ha licenziato uno dei suoi impiegati perché ha lavorato alle riprese di Mad Heidi, un film-parodia che mischia violenza e satira
Digitalzh/20 minutes
Una scena del film
Una scena del film
Cacciato dalla polizia a causa di un film
La polizia zurighese ha licenziato uno dei suoi impiegati perché ha lavorato alle riprese di Mad Heidi, un film-parodia che mischia violenza e satira

ZURIGO - Dopo 13 anni di onorato servizio, G.W. ha perso il lavoro. Tuttavia, lo svizzero-tedesco che lavorava nel settore dei controlli all'aeroporto di Zurigo, non ha commesso alcun errori sul posto di lavoro. O così sostiene, intervistato da 20 Minuten.

Il 35enne pensa che le motivazioni siano da attribuire alla sua collaborazione come co-sceneggiatore per il film Mad Heidi, una sorta di parodia del celebre personaggio nato dalla penna di Johanna Spyri. La polizia aveva infatti respinto la sua richiesta di poter svolgere un'attività ausiliaria. «I miei superiori volevano che mi distanziassi dal film».

«Le scene non sembrano realistiche» - Mad Heidi contiene cliché nazisti e contiene scene esageratamente violente. Secondo G.W., la polizia temeva che la sua collaborazione potesse danneggiare l'immagine della polizia. Eppure, dice l'ormai ex agente, il film è così esagerato a tutti i livelli che diventa palesemente ridicolo e assurdo. Ad esempio, si può vedere un Toblerone usato come arma del crimine. «Dato che tutto è decisamente esagerato, le scene evidentemente non appaiono come realistiche».

Valentin Greutert, produttore del film, sostiene G.W.: «Questo licenziamento viola la libertà di espressione». E prende in considerazione di rivolgersi ad un avvocato in modo che il 35enne possa ricevere un indennizzo.

Contattata, la polizia cantonale zurighese ha confermato i fatti: «Ci siamo separati dal nostro collaboratore perché ci ha detto che avrebbe collaborato al film nonostante il nostro divieto», dice Marc Besson. E aggiunge: «Queste rappresentazioni di violenza non sono compatibili con i valori della polizia cantonale».

 

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