Cerca e trova immobili

SVIZZERASe l'alcol costa di più, i giovani bevono meno

18.06.15 - 13:26
Lo dimostra uno studio scientifico condotto da Dipendenze Svizzera, che lamenta il disinteresse della politica per questa misura
Se l'alcol costa di più, i giovani bevono meno
Lo dimostra uno studio scientifico condotto da Dipendenze Svizzera, che lamenta il disinteresse della politica per questa misura
sondaggio chiuso

BERNA - Un recente studio scientifico condotto da Dipendenze Svizzera e pubblicato nell’ambito del "Monitoraggio svizzero delle dipendenze" mostra che un aumento dei prezzi degli alcolici permetterebbe di ridurre notevolmente il consumo dei giovani, e che questa misura incontra un ampio consenso tra la popolazione.

Tuttavia, lamenta l'associazione durante la discussione della revisione della Legge sull’alcol, la misura non è stata presa in considerazione dal Parlamento federale, "e in particolare dal Consiglio nazionale".

I prezzi calano... - Con la svalutazione dell’euro rispetto al franco, sono diminuiti anche i prezzi delle birre importate. "Le lattine meno care da mezzo litro ormai costano appena 45 centesimi", afferma Dipendenze Svizzera, "e prima o poi anche i birrai svizzeri dovranno correggere i loro prezzi al ribasso. Inoltre, nell’ambito del dibattito inerente la legge sull’alcol, il settore dei superalcolici vorrebbe imporre forti agevolazioni fiscali per i distillatori svizzeri (dopodiché i loro omologhi esteri chiederanno lo stesso trattamento di favore)".

...e il consumo aumenta - Tuttavia, se i prezzi scendono, il consumo alcolico degli adolescenti e dei giovani adulti è destinato a salire, esattamente com’era successo nel 1999, in seguito alla riduzione delle tasse sui superalcolici d'importazione e dei loro prezzi . Una possibile via d’uscita, secondo l'associazione, potrebbe essere l’introduzione di un prezzo minimo o un aumento generalizzato dei prezzi.

La proposta - Dipendenze Svizzera ipotizza: "Se si fissasse un prezzo minimo di 70 centesimi per mezzo litro di birra, quasi il 20% delle persone interpellate nell’ambito dello studio ne acquisterebbero di meno. Se il prezzo minimo venisse stabilito a 1.50, il 53% dei consumatori berrebbero meno; tra gli adolescenti e i giovani adulti tale percentuale salirebbe addirittura al 64%".

Popolazione favorevole - Il provvedimento incontrerebbe il favore della maggioranza della popolazione: in base ad un’inchiesta condotta da Dipendenze Svizzera del 2012 , il 57% degli intervistati si erano dichiarati d’accordo con questa misura. "La maggioranza della popolazione accetterebbe l’introduzione dei prezzi minimi anche perché già oggi paga in media nettamente di più per la birra (quasi 2 franchi per 5 dl) e per i superalcolici (25 franchi per 7 dl) rispetto a quanto costerebbero introducendo un eventuale prezzo minimo". I giovani prediligono l'acquisto di alcolici a basso costo, quindi "con questo provvedimento si andrebbe quindi a influenzare proprio i consumatori sui quali si vuole ottenere un effetto preventivo".

Critiche al Nazionale - Il dibattito parlamentare attualmente in corso sulla revisione della legge sull’alcol offre la possibilità di adottare misure per ridurre gli abusi alcolici, afferma Dipendenze Svizzera. "Vanno invece assolutamente evitate le agevolazioni fiscali, che farebbero scendere ulteriormente il prezzo degli alcolici. Non è infatti ammissibile che nell’ambito del dibattito su una legge, che originariamente avrebbe dovuto contrastare l’abuso di alcol, ora si discutano quasi unicamente le misure per promuovere le vendite, come successo a inizio giugno al Consiglio nazionale".

Le prossime decisioni del Parlamento federale avranno dunque un impatto importante sui futuri problemi legati al consumo alcolico in Svizzera. "A fine giugno, la commissione del Consiglio degli Stati avrà la possibilità d'impegnarsi per la riduzione di questi problemi. Se non lo farà, la revisione totale della legge rischia di ridursi a una semplice promozione per i superalcolici, con delle conseguenze per la salute pubblica come quelle conosciute in passato", conclude l'associazione.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE