Ritornano le notti di Champions League

LONDRA - Difesa solidissima, gioco avvolgente, grandi interpreti: l’Arsenal di Mikel Arteta è da almeno tre stagioni una delle più convincenti squadre del Vecchio Continente. Accolto tra l’entusiasmo generale ma passato anche attraverso periodi complicati (amatissimo da giocatore, meno nei suoi primi mesi in panchina), a Londra il 43enne basco ha pensato e formato un’armata quasi perfetta. I Gunners sono infatti stati capaci di stabilizzarsi nell’altissima classifica di Premier League (hanno chiuso al secondo posto nel 2022-23 e nel 2023-24 e anche quest’anno dovrebbero terminare nella stessa posizione), di rendere più luccicante la loro bacheca (in un quinquennio sono arrivati una Coppa d’Inghilterra e due Community Shield) e di guardare con ambizione all’Europa che conta. E questo hanno fatto nel primo anno della nuova Champions: si sono divertiti nella fase a campionato del torneo (sei vittorie in otto uscite) e hanno impressionato tra ottavi e quarti di finale, nei quali si sono sbarazzati - convincendo - di PSV e Real Madrid. Per continuare a sognare, l’Arsenal dovrà però alzare l’asticella: da oggi, martedì (andata alle ore 21, all’Emirates), si troverà infatti di fronte una delle squadre più pericolose d’Europa: il PSG.

Arrivati alla fase a eliminazione solo grazie a uno sprint finale, i parigini - già campioni in patria - hanno in seguito saputo cambiar ritmo superando il Brest (senza penare), il Liverpool (con due grandi match) e l’Aston Villa. Sono fortissimi in ogni zona del campo, da Donnarumma al “nuovo” goleador Dembélé, ma anche incostanti. E proprio ciò li rende vulnerabili. E rende interessante un incrocio che manderà in finale una squadra che non ha mai messo le mani sulla Champions League.