SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNO«In campionato non si può bluffare»

LUGANO - Giugno 2025. È questa la nuova data di scadenza del contratto di Mattia Croci-Torti, confermatissimo mister a Lugano. A convincere la società a continuare con il tecnico ticinese sono stati i risultati importanti, il successo in Coppa Svizzera soprattutto, ma anche la capacità dimostrata di riuscire a ottenere il massimo con due gruppi diversi. Quello strutturato dello scorso anno e quello molto rinnovato che è ripartito dall’estate.

«Mattia aveva una carta di credito importante, ricevuta con la vittoria in coppa - è intervenuto Arno Rossini - però è vero: la conferma è arrivata prima di tutto perché, con costanza, ha saputo mettere insieme buoni numeri, sia la stagione passata che in questa. In più, fatto indispensabile, ha rispettato le linee guida date dalla società. Ha fatto giocare i giovani, li sta facendo crescere, sta facendo acquisir loro valore… e tutto con un buon gioco. In fondo l’obiettivo del club è quello di formare, migliorare e vendere calciatori. Mi pare che al momento tutto stia funzionando. Un esempio concreto della bontà del lavoro svolto è rappresentato da Lukas Mai, in difficoltà all'inizio ma ora molto convincente e con la possibilità di diventare un centrale importante».

La possibilità di programmare ce l'hanno le società che non sono obbligate a vincere.
«È vero, ai bianconeri non si chiede di trionfare il campionato; in ogni caso non possono fare proprio male. Questo non vuol comunque dire che quanto raccolto finora non debba essere esaltato e che non ci debba essere ambizione. Per come la vedo io, per esempio, oltre a coltivare talenti Mattia quest’anno può portare la squadra fino al secondo posto finale in Super League».

E a nuove gioie in Coppa Svizzera.
«Le possibilità ci sono tutte, ma la coppa è complicata. Complicata da affrontare e gestire. Pesano i sorteggi, lo stato di forma in un particolare giorno… In campionato invece non si può bluffare».

Quanto fatto da Croci-Torti è l'espressione del lavoro completato a tutti i livelli nel club.
«È vero, a Cornaredo stanno agendo bene. Il mercato convince, la collaborazione con Chicago funziona, i risultati ci sono… il merito è un po’ di tutti. Un ingranaggio importante è Da Silva, che si sta dimostrando un direttore sportivo bravo, dinamico e intraprendente. Lo si deve ammettere, la società è ora moderna e strutturata, e sta dando di sé un’ottima immagine». 

E questo fa la differenza?
«Essere un club attrattivo? Nel momento della contrattazione con gli sponsor e delle operazioni di mercato fa tutta la differenza di questo mondo. Un calciatore risponde con maggiore probabilità a una chiamata di un club nel quale tutto è gestito con attenzione, nel quale tutto funziona. Un altro esempio dell’ottimo operato bianconero riguarda la comunicazione. Sembra una banalità ma, tornando al mister, negli ultimi mesi, quando ci sono state delle difficoltà, non c'è mai stata nei suoi confronti una parola fuori posto o una polemica. E posso assicurarvi che poter lavorare in tranquillità è preziosissimo».