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L'OSPITEIl Ticino che sogno

03.11.18 - 09:07
Sebastiano Gaffuri, Sindaco di Breggia e Candidato PLR al Consiglio di Stato
Il Ticino che sogno
Sebastiano Gaffuri, Sindaco di Breggia e Candidato PLR al Consiglio di Stato

Sono un uomo di valle che sogna un Ticino in cui condizioni favorevoli si trasformino in opportunità e dove le idee diventino progetti, un Cantone proiettato al futuro e non immobile al presente, oculato nella sua gestione ma convinto ad investire. Un cantone che non dimentica chi non riesce a cogliere la propria opportunità, ma che tenda loro la mano solidalmente.

La mia motivazione a mettermi a disposizione per la carica di Consigliere di Stato sulla lista del PLR nasce proprio da qui, dalla ricerca delle opportunità che il Ticino offre. Credo che alla politica ognuno debba poter contribuire con ciò che nella vita ha imparato, ed io so di aver imparato giorno per giorno ma, soprattutto, ho voglia di continuare a farlo.

Le mie radici sono in Valle di Muggio dove ho avuto la fortuna di frequentare le scuole pubbliche e ho poi imparato concretamente "il mestiere" di forestale nell'azienda che oggi dirigo. In questi anni ho appreso il significato più alto della parola responsabilità. Responsabilità strettamente legata alle libertà concesse da uno Stato che le iniziative le favorisce e non le opprime. Ma non solo. In questi anni si è consolidato in me anche un forte senso di giustizia. E non mi riferisco solo alla giustizia fatta dalle leggi, ma anche a quella giustizia intima all'onestà e alla correttezza. Ho, insomma, beneficiato tanto dalle opportunità date dalla nostra terra e tanto vorrei riuscire a restituirle. Per questo ho scelto di impegnarmi in politica, sia a livello comunale sia cantonale. Credo nella politica intesa come passione da svolgere con umiltà, rigore e serietà e proprio per questo non ho mai sgomitato per ottenere un posto per stare sotto i riflettori. Mi sono però sempre battuto affinché in quelle decisioni che ho contribuito a prendere prevalesse l'interesse comune. Interesse comune che sento oggi messo a rischio da una società sempre più individualizzata e in cui il privilegio di pochi tende a sopraffare il benessere di tanti.

Se c'è una cosa che ho imparato dalla quotidianità di valle è l'attitudine ad ascoltare. Viviamo in un Paese in cui le relazioni umane esistono ancora, dove la prossimità ha ancora un valore importante. Occorre saper essere propensi al dialogo, disponibili ad ascoltare. E questo perché la popolazione deve avere punti di riferimento, persone a cui sottoporre le proprie idee ma anche le proprie preoccupazioni. Problemi insignificanti per tanti possono infatti essere vitali per pochi.

Ho scelto dunque di rinnovare il mio impegno con questa mia candidatura, pronto a dare il massimo, con umiltà, ma con l'energia di chi crede nel Ticino quale terra di opportunità.

 

 

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