Tre i punti: tra stretta all'immigrazione, spese per la difesa, ed economia e mercato del lavoro
BERLINO - Conservatori e socialdemocratici hanno raggiunto un accordo per il prossimo governo in Germania a meno di due settimane dalle elezioni. Lo hanno comunicato oggi i leader dell'Unione cristiano democratica (CDU, di centro-destra), dell'alleato bavarese dell'Unione cristiano-sociale (CSU, pure di centro-destra) e del centro-sinistra del Partito socialdemocratico (SPD) in una conferenza stampa, presentando un documento di undici pagine.
I tre punti - Il futuro cancelliere Friedrich Merz (CDU) è il primo a parlare: annuncia l'accordo su tre questioni. La prima è una stretta all'immigrazione con un massiccio controllo ai confini, l'espulsione dei criminali, ma soprattutto l'eliminazione dei ricongiungimenti familiari e la fine di programmi speciali di accoglienza come quello di cui hanno beneficiato i profughi afghani.
Per Merz si tratta di punti fondamentali perché molti nel suo partito hanno considerato l'accordo sul piano di investimenti per 500 miliardi di euro (478 miliardi di franchi al cambio attuale) nelle infrastrutture, già annunciato in settimana, un cedimento eccessivo all'SPD e almeno sull'immigrazione vogliono vedere un cambio di passo radicale.
Merz ha parlato comunque di «iniziative concordate con i vicini europei e di misure costituzionali per ridurre e non solo gestire l'immigrazione irregolare». Lars Klingbeil, copresidente dell'SPD, ha chiosato: «Ventuno milioni di tedeschi hanno una storia migrante, per le giovani generazioni la percentuale è addirittura del 40%», sottolineando che la legge per l'accesso semplificato alla cittadinanza, realizzata da SPD, Verdi e Partito liberale democratico (FDP), non verrà toccata.
Il tema finanze - L'altra questione al centro dell'accordo sono le finanze. Merz aveva già annunciato che per la difesa non si baderà a spese. Il documento ribadisce che proseguirà l'impegno tedesco al fianco dell'Ucraina. Oltre al fondo miliardario per le infrastrutture, i socialdemocratici hanno ottenuto una riforma del freno al debito: verrà istituita una commissione che elabori una proposta concreta.
Economia e mercato del lavoro - Terza questione: l'economia e il mercato del lavoro. Merz e Markus Söder della CSU possono annunciare quello che il loro elettorato chiedeva: la riforma del reddito di cittadinanza. Chi non accetterà le offerte di lavoro, perderà completamente i benefici. La socialdemocrazia ottiene l'accordo per rafforzare i contratti collettivi, il salario minimo a quindici euro per il 2026 e l'abbassamento dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) per il settore della gastronomia, come ribadito dalla copresidente Saskia Esken. C'è l'intesa anche per una riforma delle pensioni.
Merz vuole che la Germania «resti un paese industriale», e la prima misura è abbassare i costi dell'energia. Il futuro cancelliere annuncia che al centro dell'attività di governo ci sarà la ricerca lo sviluppo e di voler «vedere in Germania il primo reattore nucleare a fusione al mondo».
In parallelo a queste consultazioni, Merz prepara la sessione del «vecchio» parlamento (13 e il 18 marzo) per approvare le riforme costituzionali necessarie a far partire piani di investimento per la difesa e le infrastrutture. Ha detto di non temere i ricorsi costituzionali per fermare la convocazione e ha anche annunciato di aver già parlato con i Verdi per ottenere il loro consenso.
Dopodomani si ricomincia: i vertici dei partiti come pure i gruppi parlamentari daranno l'ok all'avvio delle trattative vere e proprie per definire il patto di governo per i prossimi quattro anni. Che per i conservatori dovrà essere approvato da un congresso del partito, mentre l'SPD ricorrerà al voto degli iscritti. Poi arriverà il governo, possibilmente per Pasqua.