Arrestata la Nobel per la pace Narges Mohammadi: «Picchiata prima di essere portata via»

È stata arrestata oggi assieme ad altri attivisti durante una cerimonia commemorativa nella città nord-orientale di Mashhad.
TEHERAN - La attivista iraniana Narges Mohammadi, vincitrice nel 2023 del Premio Nobel per la Pace, è stata arrestata oggi assieme ad altri attisvisti durante una cerimonia commemorativa nella città nord-orientale di Mashhad. Lo rendono noto i gruppi per i diritti umani iraniani, citati da Iran International.
Secondo Javad Alikordi, fratello dell'avvocato morto alla cui commemorazione Mohammadi stava partecipando, le forze di sicurezza hanno picchiato la premio Nobel e un altro attivista prima di portarli via.
I fermati, ha aggiunto come riporta Iran International, sono stati trasferiti in un centro di detenzione collegato al servizio di intelligence delle Guardie Rivoluzionarie iraniane a Mashhad.
Khosrow Alikordi, un ex prigioniero politico che rappresentava i manifestanti incarcerati, è stato trovato morto la scorsa settimana in circostanze poco chiare nel suo ufficio a Mashhad, mentre altri avvocati e attivisti mettevano in dubbio la versione ufficiale dell'arresto cardiaco e ipotizzavano un possibile coinvolgimento delle forze di sicurezza.
«La Fondazione Narges ha ricevuto informazioni attendibili secondo cui Narges Mohammadi è stata arrestata con violenza dalle forze di sicurezza e di polizia», ha scritto su X.
Mohammadi, che sta scontando una pena detentiva complessiva di 13 anni e nove mesi per accuse di sicurezza nazionale, è in congedo per motivi di salute dal carcere di Evin a Teheran.
La Fondazione Narges Mohammadi, si legge ancora su Iran International, ha dichiarato che Mohammadi è stata arrestata oggi mentre partecipava alla cerimonia di lutto del settimo giorno per Khosrow Alikordi, un importante avvocato per i diritti umani la cui recente morte ha suscitato l'indignazione dell'opinione pubblica. La fondazione ha affermato che l'arresto è stato eseguito durante l'evento da agenti di sicurezza e di polizia. La fondazione ha aggiunto che anche gli attivisti Sepideh Gholian, Hasti Amiri, Pouran Nazemi, Alieh Motalebzadeh e molti altri sono stati arrestati durante la cerimonia.
Mohammadi, una dei più importanti difensori dei diritti umani in Iran, ha ripetutamente affermato di essere sottoposta a gravi minacce da parte delle agenzie di sicurezza iraniane. Ad agosto aveva dichiarato alla rivista tedesca 'Der Spiegel' che agenti dell'intelligence le avevano rivolto minacce di morte dirette e indirette. Il presidente del Comitato norvegese per il Nobel aveva affermato all'epoca che Mohammadi aveva avvertito che la sua vita era in pericolo, citando quelle che lei aveva descritto come minacce di "eliminazione fisica" da parte di agenti statali.
Mohammadi ha accusato le autorità iraniane di aver intensificato la pressione sulla società civile dopo il cessate il fuoco di giugno con Israele, affermando che la repressione di attivisti, giornalisti e critici si era intensificata. I gruppi per i diritti umani affermano che l'Iran rimane uno degli ambienti più restrittivi al mondo per la libertà di espressione, con attivisti frequentemente detenuti, processati e incarcerati.



